Addio a Giovanni Carpené, ‘padre’ della cooperazione internazionale
Come presidente dell'Ics, nel 1996 aveva ideato la StrAlessandria
Come presidente dell'Ics, nel 1996 aveva ideato la StrAlessandria
“Il nome di Giovanni è diventato sinonimo di accoglienza, in ambito sindacale, al fine di seguire le traiettorie e le esigenze personali di detenuti e immigrati. La sua cura meticolosa nel seguire le pratiche personali e le esigenze materiali ha fatto scuola, ha formato una generazione che ha proseguito il suo lavoro. Questa attività costante non è stata mai imposta perché la filosofia di Giovanni e di quelli della sua scuola è che nell’impegno verso gli altri ‘ci si diverte’. E’ un impegno faticoso, ma che può essere fonte di gioia”.
Così Piero Sacchi, presidente di Ics Onlus, ricorda Giovanni Carpené, che si è spento nelle prime ore del mattino di oggi a Conegliano Veneto. Giovanni avrebbe compiuto 90 anni il 10 settembre, nato a Col San Martino di Farra di Soligo nel 1928 e ordinato sacerdote a Vittorio Veneto il 17 giugno 1951.
Prete operaio, operaio e sindacalista, dopo l’esperienza in Belgio, è operaio alla Pivano, ottiene il distacco sindacale alla Cgil, fra i promotori di quella straordinaria stagione di sindacalismo unitario che è la Flm. Intellettuale, fondamentale il suo contributo per la giustizia sociale, l’accoglienza e la cooperazione internazionale, insieme alla sorella Onesta, prima in Vietnam e poi in Cambogia, con cui Alessandria ha una storia di legami quasi trentennali, a cui aveva dedicato anche l’ultima impresa di Giovanni, il libro dedicato a Onesta.
Nasce anche una esperienza unica nel panorama nazionale e internazionale, il Consorzio Ics, di cui Giovanni Carpené è a lungo presidente, in questa veste ideatore della StrAlessandria, nel 1996. Negli ultimi anni, tornato nelle sue terre d’origine, ha combattuto con il Parkinson, continuando a lavorare. Sarà sepolto nel cimitero di Col San Martino ma, come scrive ancora Piero Sacchi, “continuerà a vivere nel fare quotidiano di ognuno di noi”.