Gaudenzio Ferrari tra Vercelli, Novara e Varallo, una mostra “all’antica” che segue la storia
Organizzata in senso cronologico, si tratta dellesposizione dedicata allo straordinario pittore che oggi diremmo piemontese, architetto, plastificatore, musicista e poeta, che si dipana dalle prime prove fino alle ultime, prodotte a Milano per gli Sforza.
Organizzata in senso cronologico, si tratta dellesposizione dedicata allo straordinario pittore che oggi diremmo piemontese, architetto, plastificatore, musicista e poeta, che si dipana dalle prime prove fino alle ultime, prodotte a Milano per gli Sforza.
Gaudenzio Ferrari non è certo ancora un libro aperto, molti sono i lati oscuri della sua storia e il catalogo delle attribuzioni ancora tutto da completare. Ma la mostra, nella sua triplice suddivisione, “è elaborata a partire da prestiti richiesti a raccolte di mezzo mondo […] Opere fragili che per pochi mesi si riuniscono, complessi smembrati che temporaneamente si ricompongono”. Come una cena di Natale di persone che vivono sparse in giro per il mondo. Insomma una mostra come non se ne vedevano da tempo. Ma anche le opere “in situ” fanno la loro grande parte in questa festa: per esempio Santa Maria delle Grazie a Varallo, la parete dipinta che separa i fedeli dal luogo delle celebrazioni, e tanto dovette distrarli per la sua bellezza.
E le Cappelle del Sacro Monte in cui Gaudenzio (ma non solo lui) mette in scena quella storia sacra che – verso il finire del ‘400 – il francescano Bernardino Caimi ha la geniale idea di proporre al popolo dei cattolici tagliati fuori dal pellegrinaggio in Terra Santa.
Statue e dipinti creano un percorso che diremmo oggi “virtuale” nei luoghi – proibiti nella realtà – della vita di Cristo. E saranno il prototipo di altri sacri monti dell’Italia del Nord, destinati ad arginare il diluvio protestante che minacciava da Nord una chiesa ancora tutta da riformare.
A Vercelli, distribuite nell’Arca, le opere della parte centrale della vita di Gaudenzio e, da non perdere, gli affreschi della chiesa di San Cristoforo, le storie della Maddalena e la splendida Crocifissione, il tutto di una leggiadria e di una grazia indimenticabili.
La mostra è arricchita da un catalogo davvero prezioso, che riporta, tra l’altro, il testo scritto da Giovanni Romano nel 1982 per la mostra dei cartoni gaudenziani all’Accademia Albertina di Torino che diede il via a un programma di studi e restauri di cui la mostra di oggi sembra essere un fondamentale, aggiornabile ma imprescindibile coronamento.
Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari
Varallo, Vercelli e Novara, varie sedi
Fino al 16 settembre a Varallo e fino al 1 luglio a Novara e Vercelli
gaudenzioferrari.it