‘Caso bollette’, Amag Reti Idriche risponde al Quarto Polo
Amag Reti Idriche risponde alla nota del Quarto Polo e di Oria Trifoglio in merito ad alcune presunte anomalie in bolletta: “La dottoressa Trifoglio – sottolinea l’azienda – sostiene di aver scoperto in bolletta alcune anomalie relative a servizi pagati, ma non erogati, da utenti ignari, facendo riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale 335/2008, che dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14 comma 1 della legge 5 gennaio 1994”.
Ovvero? “Questa legge, recepita dai regolamenti delle Ato, prevedeva la corresponsione in bolletta delle parti di tariffa relative alla depurazione, anche nel caso di fognature sprovviste di impianto. Tali importi dovevano essere riscossi dal Gestore e accantonati in apposito fondo destinato alla realizzazione di impianti di depurazione. Alla pubblicazione della sentenza avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale del 15/10/2008 la nostra azienda, d’intesa con A.ato6, ha immediatamente dato attuazione al disposto di legge, sospendendo l’addebito in fattura della quota relativa alla depurazione per gli utenti non allacciati ad alcun impianto”.
Poi cos’è accaduto? “Successivamente, l’art. 8-sexies, del decreto legge 30 dicembre 2008, n. 208, convertito in legge, con modificazione dalla legge 27 febbraio 2009, numero 13 – citato dalla dottoressa Trifoglio – ha decretato ‘nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, gli utenti hanno diritto alla restituzione della quota di tariffa imputata in bolletta al servizio di depurazione’. Questa notiziainsinua nel lettore il dubbio che Amag non abbia un comportamento trasparente verso la comunità che serve. Ebbene, questa problematica non è certo nuova ed è stata più volte discussa in passato. Sono anni che l’azienda si è adeguata a tale disposizione in accordo con A.ato6. Detto questo, le nostre anagrafiche (aggiornate al 16 del corrente mese), riportano 3.998 utenti (equivalenti a più di 10.000 abitanti) che non pagano la depurazione”.
La rappresentante del Quarto Polo in consiglio comunale chiede quante anche siano le utenze collegate a impianti non funzionanti: “La sentenza – prosegue la nota di Amag Reti Idriche – non parla di impianti non funzionanti, ma di impianti temporaneamente inattivi. Per chiarezza, il Decreto del Ministero dell’Ambiente 30/09/2009 all’art. 2 (“Definizioni”) indica come Impianti temporaneamente inattivi ‘gli impianti la cui costruzione è stata completata e non siano ancora stati avviati o il cui funzionamento sia stato interrotto, salvo che per esigenze di manutenzione ordinaria e straordinaria preordinate al ritorno delle condizioni di regime’. Ed è proprio in questa esclusione che rientra l’impianto di Lobbi in regime 17R, ovvero di manutenzione straordinaria e gli altri impianti che hanno manutenzioni ordinarie. Per quanto riguarda il collettamento delle utenze ad oggi non depurate, entro pochi mesi concluderemo il progetto di collegamento al depuratore degli Orti e provvederemo quindi ad indicare in bolletta anche la quota inerente la depurazione”.
“Con questa risposta pensiamo di aver rispettato quanto ci è stato richiesto”, spiega l’amministratore unico di Amag Reti Idriche e ‘ad’ del Gruppo Amag, Mauro Bressan, mentre Palazzo Rosso interviene tramite il vice-sindaco e assessore alle Partecipate, Davide Buzzi Langhi: “Tanto Amag Reti Idriche quanto la giunta comunale sono a disposizione per fornire al Quarto Polo e a tutte le forze politiche l’aggiornamento sui temi centrali del settore idrico, oggetto di dibattito politico e tecnico sia a livello locale che nazionale, e che necessitano di grande attenzione politica perché condizionano la vita delle generazioni future”.