‘Godiamocela, ce la siamo meritata. Una giornata meravigliosa’
La maglia (celebrativa) bagnata, un mix di doccia e champagne. Al collo la medaglia d’oro. Negli occhi, che brillano, la gioia che ti dà la consapevolezza di aver conquistato “il primo trofeo importante della mia carriera da allenatore. Spero non l’unico”. Sorride, in fondo il sorriso è un emblema di questo allenatore che, insieme ai risultati, ha portato serenità, tranquillità, motivazioni. “Non dimentichiamo mai da dove siamo partiti”. Nessuno lo dimentica. Anzi. Anche per questo la Coppa è bellissima. “Come tutte le cose molto belle abbiamo dovuto sudarcela fino in fondo. Al primo episodio siamo andati sotto, poteva avere un effetto devastante per la mia squadra, invece, i miei ragazzi hanno tirato fuori tutto, carattere, personalità. Una sola occasione nel secondo tempo, poi ci siamo stati solo noi. Abbiamo vinto meritatamente, adesso gioiamo tutti insieme, con la nostra gente. Lo sognavamo tutti, adesso è realtà”. Anche nel primo tempo, per Marcolini, “abbiamo fatto la partita. Non siamo riusciti a trovare lo spunto nella zona calda, peccando un po’ di precisione. Alla prima ocacsione il gol subito, e scombussola tutti i pieni. A livello psicologico può essere pesante da digerire. però per aggressività e voglia di fare la partita la mia squadra è stata impeccabile. Un primo tempo da 0-0, in studio, in cui tutte e due le squadre hanno cercato di coprire meglio gli spazi. La Viterbese ha segnato subito, noi abbiamo impiegato un po’ di più, ma ne abbiamo fatti tre e c’è da essere contenti. E tanto”. Alla fine acclamato sotto la curva e poi portato in trionfo anche in piazza Marconi. “Sentire l’affetto di così tanta gente mi dà una spinta maggiore a continuare il mio lavoro con entusiasmo. Oggi una cornice splendida, festeggiare in questo stadio è impareggiabile. E’ una giornata meravigliosa, di quelle che mettiamo per sempre in casa, in bella evidenza, nella parete delle cose che contano”. Doppia dedica per una coppa “che ci godiamo a pieno, perché è una conquista passata attarverso tanti sacrifici e tante cose brutte che abbiamo dovuto ingoiare” Coppa da dedicare “alla mia famiglia, per l’educazione che mi hanno dato. In particolare mia moglie Francesca e i miei figli Roberta e Diego, sono la cosa più importante della mia vita”. La seconda dedica è per Luca Di Masi. “Se siamo qui lo dobbiamo a lui, ha dato tutto se stesso per questa squadra, per questa società per questa città, speriamo che sia il primo grande successo di una lunga serie”