‘Un premio per il lavoro di tutti. Gioia immensa sotto la curva’
Arriva alla guida del pulmino, una mano sul volante, con l’altra tiene la Coppa. Si ferma, in mezzo a piazza Marconi, sale sul predellino e la alza al cielo. Luca Di Masi è un presidente felice. Soprattutto è un uomo e un tifoso che ha coronato un sogno. Il primo di tanto, ma che sogno. Perché questa Coppa Italia vale tantissimo, non è più una competizione secondaria, è un trofeo prestigioso, con 57 formazioni al via e una sola che la alza. 45 anni dopo lo fa l’Alessandria. E Di Masi se la tiene ben stretta. “Ho fatto bene a ricordare a Marcolini, fin dal primo giorno, che la Coppa poteva e doveva essere un altro obiettivo. Poi è diventata anche la nostra priorità. E il merito è dei ragazzi e del tecnico. Questo è un premio, certo, ma è anche una conquista molto importante per il lavoro fatto. Una conquista fatta davanti a tutti i tifosi: alzarla davanti a loro è quello che avrei voluto fin dal primo giorno e che, adesso, è realtà”. Cosa ha pensato quando Di Paolantonio ha bilanciato i conti, dopo soli 11 minuti? “Che la nostra strada è sempre in salita per noi. Ma sono stato sempre fiducioso di portarla a casa, perché stavamo giocando bene, a modo nostro. Hanno fatto un gol loro, ma il resto lo abbiamo fatto tutto noi”. Uno stadio stracolmo. “Una bellezza infinita: questo stadio stracolmo è la più grande soddisfazione, insieme alla Coppa. Ci siamo riavvicinati di nuovo ai tifosi dopo le fatiche del finale dello scorso anno e dell’inizio di questo: è ciò a cui tenevo di più. Quando mi hanno chiamato sotto la curva, è stata una emozione fortissima”. Un punto di partenza anche per i playoff? “Adesso godiamocela, al resto penseremo nei prossimi giorni. Per adesso, per un paio di giorni, io me la porto a casa”.