Tra le sculture di Marina Sasso
Le sculture di Marina Sasso, presentate nel contesto vignalese della Kunsthalle Czarnetta, colpiscono per il loro valore estetico che spesso hanno ricevuto l’etichetta di “organici”. È chiaro che il concetto di scultura come organismo vivo risulta quasi ossimorico, ma nel caso dei lavori di Marina Sasso è possibile comprenderne il carattere particolare che evoca un rapporto assai marcato tra esse e lo sviluppo naturale degli esseri viventi.
È la forma – o meglio, l’associazione di forme – che assumono i suoi lavori a contribuire in modo particolare a porre delle analogie con lo sviluppo vitale dell’universo. L’unione di metalli come rame e acciaio, il curvarsi delle superfici che cessano il loro movimento aggrappandosi a strutture metalliche lisce e riflettenti, danno origine a sensazioni visive che richiamano l’incresparsi delle acque, l’ondularsi delle dune o delle praterie. Sasso, nella sua arte, non cessa di sperimentare aggregando dei materiali, alcuni trasparenti, altri leggeri, altri ancora materici e pieni di forza: tutto contribuisce a creare dei paesaggi dal affascinante valore tellurico immersi in accattivanti atmosfere.
Marina Sasso. La scultura: tensione e silenzio.
Kunsthalle Czarnetta, Cascina Intersenga 1. Fino al 27 maggio. Orari: venersì, sabato e domenica 17/20.