Caccia di selezione al cinghiale: i capi previsti sono 3.251
La giunta regionale, su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, ha approvato i primi piani di prelievo selettivo presentati dagli ambiti di caccia e dalle aziende faunistico-venatorie per la caccia di selezione al cinghiale, partita ieri: una apertura che si è resa necessaria per i pesanti danni alle colture e per i rischi di incidenti stradali che la proliferazione dei cinghiali ha provocato su tutto il territorio piemontese.
I piani di prelievo selettivo approvati riguardano tre Atc alessandrine (Al1, Al3,Al4), la biellese Bi1, la Vc1 di Vercelli, due Atc novaresi (No1 e No2), due torinesi (To1 e To2) e il comparto alpino To3. Sono poi stati approvati i piani di prelievo selettivo di 68 aziende faunistico-venatorie e agri-turistico-venatorie nelle diverse province piemontesi. In totale i capi previsti dai piani di selezione sono 3.251.
“E’ la risposta necessaria ai pesanti danni alle coltivazioni e alle proprietà che la incontrollata proliferazione dei cinghiali continua a causare, e agli incidenti stradali provocati da questi animali, talvolta anche mortali, come le cronache degli ultimi mesi registrano – spiega l’assessore Ferrero – La caccia autorizzata è solo quella di selezione e ogni abbattimento dovrà essere segnalato alle autorità con una scheda su cui saranno specificate le caratteristiche dell’animale abbattuto. Per la caccia al cinghiale in squadra e per le altre specie interverrà il calendario venatorio, su cui stiamo lavorando. Nel frattempo, l’augurio è che presto altri ambiti di caccia aderiscano, presentando il necessario piano di prelievo selettivo”.