‘Avremmo firmato per questo risultato e questa maturità’
E’ uomo che del calcio sta dimostrando di conoscere molto bene le dinamiche, Michele Marcolini.. Tutte, tecniche e umane. Le regole scritte e quelle nn scritte. Anche a dare il peso ad un risultato da godere, ma senza pensare di essere al traguardo. “Fra due settimane sarà, se possibile, una battaglia ancora più dura. Come se fosse una sfida secca, senza questi primi 90 minuti. Noi dovremo affrontarla così”. Ed è il primo messaggio proiettato al futuro, perché è meglio restare anche mentalmente allenati. Partendo dal presente. Dal “primo obiettivo che ci eravamo dati; segnare almeno un gol a Viterbo. Per il peso che h, oltre il risultato. Contro una avversaria forte e organizzata, ancora una volta la mia squadra mi ha dimostrato un approccio giusto e una capacità di gestione importante, che ci ha permesso di conservare il punteggio positivo”. Prestazione perfetta, o qualcosa da correggere? Ad esempio sfruttare di più gli spazi concessi nella ripresa per le ripartenze. “Si può sempre fare meglio però, a prescindere dalle cose buone e da qualche errore commesso, avremmo firmato per un risultato così e per una prestazione così matura. Anche per la capacità di saper soffrire nei passaggi più complicati”. Alessandria nella migliore formazione possibile, al netto degli infortunati. Dai quali è uscito Giosa. “Nessun problema oggi, il cambio nel finale è stato per crampi. Anche comprensibili, per l’intensità con cui ha giocato dopo lo stop per il problema muscolare”. Hanno speso molto anche gli esterni offensivi, Gonzalez e Sestu, tutti e due, sostituiti, l’argentino, diffidato, forse per evitare di perderlo per la seconda finale, l’ex Chevo perché anche sabato ha giocato più di 70 minuti. “Da un po’ di gare chiediamo agli esterni prove di grande sacrificio ed è dura giocare parte intere, così ravvicinate, con la stessa brillantezza fino alla fine. Nelle ripartenze, come anche nella fase di difesa c’era bisogno, nel finale,, di giocatori che si sacrificassero come hanno fatto Ale e Pablo. Con più freschezza nel rush finale, che ho cercato in Fischnaller e Bellazzini”. Freschezza sarà un’altra parola chiave per la seconda finale, il 25 al Moccagatta, perché la Viterbese arriverà dopo aver riposato in campionato: un vantaggio? “Vedremo cosa dirà il campo, spero proprio di no. Da molte settimane il leit motiv è giocare ogni tre giorni, con dispendio di energie fisiche e mentali, ma la mia squadra ha dimostrato di essere matura anche nella gestione di questi momenti. Qualche giorno di riposo aiuta – insiste Marcolini – ma in una partita come la finale è difficile che le energie possano mancare”. Percentuali? “E’ una parola che quasi mi fa ribrezzo: non mi appartiene, anzi, lo ribadisco, la sfida del 25 sarà come una partita secca”