Mossi & Ghisolfi, rischio fallimento: chiude Crescentino
Sempre più difficile il salvataggio del gruppo Mossi & Ghisolfi, in concordato preventivo dopo la grave crisi finanziaria originata da complicati investimenti negli Stati Uniti. Da novembre 227 dipendenti delle sedi italiane, tra cui circa 50 a Tortona, Rivalta Scrivia, sono in cassa integrazione.
Uno spiraglio pareva potesse arrivare dall’interessamento dell’Eni per l’impianto di Crescentino (Vc) per la produzione di biocarburanti, ma l’offerta pervenuta non copre che una minima parte dell’esposizione creditizia e difficilmente il tribunale potrebbe considerarla sufficiente.
Dal 16 marzo l’impianto di biocarburante è stato definitivamente spento e si fa molto difficile il destino dei 121 lavoratori impiegati, così come appare sempre più complessa una soluzione alle difficoltà finanziarie del gruppo imprenditoriale tortonese; l’ultima speranza può essere la vendita separata dei vari stabilimenti esistenti nelle varie sedi multinazionali.