‘Non c’è il problema del gol, ma siamo i primi a non essere contenti’
“Rammarico”. Indipendentemente dall’avversario, dal fatto che l’Arzachena fosse meno, o più, o diversamente organizzata rispetto alla Lucchese. “Rammarico perché volevamo vincere. E non lo abbiamo fatto. Nervosi? Possiamo anche aver dato questa impressione perché nonostante la grande intensità che la squadra ha messo sempre, soprattutto all’inizio possiamo aver sbagliato qualcosa di troppo e chi osserva può percepito anche nervosismo. Abbiamo anche rischiato di perderla, questa gara, e sarebbe stato davvero beffardo, anche perché noi il gol lo abbiamo anche trovato e non ci è stato concesso, e non so perché”. Rispetto alla gara con la Lucchese più occasioni, ma lo stesso esito. “Anzitutto due avversario con un apporccio tattico diverso: Arzachena più coperta del solito, con un 4-1-4-1 e un solo attaccante a fare reparto, la Lucchese con 5 difensori puri e tre centrocampisti a rompeere il gioco. Qualche opportunità in più l’abbiamo avuta, sfruttando gli spazi in più, ma non le abbiamo concretizzate, perché sono stati bravi gli avversari e perché abbiamo sbagliato qualcosa di troppo noi. Una gara che abbiamo condotto dall’inizio alla fine e che ha rischiato di avere un epilogo negativo”. Errori anche abbastanza clamorosi come quello di Marconi al 19′. “Peccato, perché ha fatto tutto bene, il controllo soprattutto: gesto lodevole, putroppo non ha calciato che avrebbe voluto e potuto. Non è stata la sola opportunità, nel primo tempo le conclusioni di Gonzalez e Nicco. Pensiamo a Viterbo”.
DIFESA CAMBIATA
Che le rotazooni siano diventate una regola con un calendario così fitto è prevedibile, ma alcuni cambi, in difesa sono stati forzati. “Blanchard non ancora diponibile, nonostante lo sperassimo tutti. Giosa con un leggero fastidio che ci ha suggerito di non rischiarlo. Mi ha fatto piacere vedere Fissore muoversi, con disinvoltura, anche come centrale”. Costretto, però a lasciare il campo quasi a metà della ripresa. “Una ‘ricaduta’ della distorsione alla caviglia che aveva subito qualche tempo fa. Gli si è girata un po’ in un contrasto nel primo tempo: dopo i primi 45′ un po’ dolorante, ma Matteo è uno che non molla e ha provato a resistere. Fino a quando è caduto di nuovo dalla stessa parte e il cambio è stato inevitabile. Adesso valuteremo l’entità”. Anche per un eventuale recupero per Viterbo. Più probabile per Giosa. “Nello ha accusato un leggero fastidio, ho preferito portarlo in panchina, ma senza rischiarlo, anche in previsione delle prossime due gare ravvicinate a Viterbo. Blanchard continua ad accusare dolore al ginocchio: al momento non è disponibile, valuteremo allenamento dopo allenamento i suoi progressi. Ieri, nella rifinitura, ha di nuovo avvertito dolore. Era tra i convocati, ma non in quelle condizioni: monitorato costantemente, perché sappiamo cosa ci può dare e perché vogliamo, tutti, che il dolore finalmente passi e non lo freni più”
IL PROBLEMA DEL GOL?
Due partite al Moccagatta senza segnare: c’è un problema del gol? “Siamo il quarto attacco del girone. E, comunque, siamo i primi noi ad essere infastiditi da questo ‘digiuno’ e potete leggerlo anche sulla mia faccia: non sono contento, non lo sono i miei ragazzi, abbiamo la capacità di segnare anche più di una rete e spesso lo abbiamo fatto. Ed è quello che vogliamo sempre. Serve grande equilibrio anche nel valutare gli ultimi due risultati: abbiamo trovato la via del gol spesso, abbiamo fatto una rimonta in classifica notevole, ci può esere il periodo in cui non entra. Vietato accontentarsi di quanto ottenuto fino ad ora, caso mai sforzarci, tutti, per andare oltre questo periodo. Però non mi sento proprio di dire che l’Alessandria ha il problema del gol” . Il cambio Chinellato – Marconi era una staffetta prevista? “No, una lettura mia della partita: nei primi 45′ Marconi si è creato buone opportunità, sta giocando, dopo l’infortunio ha trovato parecchi minuti. Solo ho provato a cercare soluzioni diverse per sbloccare il risultato”. L’altro lato della medaglia è lo 0 nella casella delle reti subite nei due turni interni. “Non subire reti, per una squadra che si vuole imporre, è molto importante. Però non ci basta. Personalmente sono molto attento alla fase difensiva, perchè fondamentale per provare ad imporsi. Anche oggi, a parte l’occasione clamorosa nel finale, non abbiamo subito tiri in porta. Ma noi per primi vogliamo di più: oggi dobbiamo essere un po’ arrabbiati, nel modo giusto, per noin avere ottenuto la vittoria, ma anche soddisfatti del lavoro che stiamo facendo. E concentarci sulle prossime partite, soprattutto sulla finale, che ha un peso specifico diverso da tutte le altre sfide”