Addio a Michelon, gigante buono nello sport e nella vita
Si è spento il gigante buono, il pugile dal cuore d’oro, un personaggio che ha attraversato molti anni della storia sportiva di Alessandria. Benito Michelon, campione italiano sul ring e eroe quando, nel febbraio 1981, salva la vita a due bambini. Classe 1939, nato a Padova, i difficili anni dell’infanzia, poi il trasferimento in Alessandria, con la famiglia, alle Casermette. Inizia a praticare il pugiliato giovanissimo, come maestro Spartaco Spolveroni. La prima palestra è l’Astoria Boxe, in via Guasco. Nel 1960, insieme all’acquese Musso, entra a far parte della nazionale preolimpica per i Giochi di Roma. Dopo il sevizio di leva riprende la sua corsa al titolo, campione regionale, interregionale e poi, il 26 dicembre 1964, il titolo italiano dei medio massimi, sul ring al palasport, nella ‘sua’ Alessandria, battendo ai punti Del Papa, premiato dal sindaco Basile, cintura che conserva per due anni. Il bilancio della sua attività agonistica è di 111 incontri tra i dilettanti e 52 tra i professionisti, sole cinque sconfitte e moltissime vittorie prima del limite. Una svolta tolti i guantoni, resta nella boxe come istruttore. Per molti anni, fino alla pensione, custode del palasport, conosciuto anche per la sua attività di bagnino alla Piscina Comunale. Nel febbraio 1981 è protagonista di un gesto di altruismo: due bambini giocano sul Tanaro ghiacciato quando una lastra si rompe e i due piccoli rischiano di annegare, ma Benito, incurante delle acque gelide, si tuffa e li salva da morte sicura. Questa impresa, oltre che i meriti sportivi, gli valgono la prestigiosa Fiamma Oro Augusta Taurinorum, consegnata a Bologna proprio nel 1981. Da tempo ospite del Soggiorno Borsalino, negli ultimi giorni le sue condizioni di salute si sono aggravate e oggi si è spento all’ospedale di Alessandria