‘Vogliamo sempre vincere. Questo atteggiamento ci aiuta’.
Contento lo è, e anche tanto, Michele Marcolini. Forse ancora di più dopo avere saputo, poche ore dopo il successo a Olbia, che anche il podio è più vicino, 4 punti dalla Viterbese e 6 dal Pisa. Anche se l’attenzione è sulla gara. “Contento per la prestazione dei miei ragazzi. Tutti. Solo un quarto d’ora sotto il nostro standard, in avvio di secondo tempo, dove sembrava quasi di intuire che potesse succedere qualcosa. In quei quindici minuti abbiamo sbagliato qualcosa soprattutto tecnicamente, ci siamo esposti a qualche contropiede e non riuscivamo ad avere le distanze giuste. ma dopo la rete subita, abbiamo reagito immediatamente, senza accusare contrappoli. Anzi – insiste il tecnico dei Grigi – siamo stati anche furbi nell’azione del raddoppio, con una rimessa velocissima. Sicuramente una dose di furbizia, insisto, ci ha aiutati, ma anche questa situazione è figlia del fatto che vogliamo sempre vincere. Dopo il pareggio, il nostro atteggiamento è cambiato radicalmente”. Con il contributo anche dei nuovi ingressi. “Chi è entrato ha dato una grandissima mano, penso al cross di Celjak, entrato da poco, nell’azione che ha chiuso la partita, con il nostro terzo gol. I cambi sono importanti anche per dare una svolta al carattere, in un momento in cui può essere particolarmente utile. I miei sono stati bravi, lo hanno fatto. Una questione di distanze tra i reparti, di scalate fatte in ritardo, che hanno permesso all’Olbia, in quel quarto d’ora, di arrivare più facilmente nelle zone pericolose. Ma prima e dopo tutto ha funzionato: ancora una volta l’approccio giusto dal 1′, il gol annullato in avvio, altre occasioni. Lo voglio ribadire: tanto di cappello ai ragazzi, perché non è né facile né scontato, quando si arriva da così tante partite, anche positive, avvicinarsi alla gara nel modo giusto. Ci può essere il rischio di qualche leggerezza e, invece, anche a Olbia abbiamo avuto la conferma della serietà di questo gruppo”. In avvio di ripresa dentro Bellazzini e fuori Ranieri, che pure si era mosso molto bene. “Roberto ha preso un pestone ad un piede, non riusciva né a correre, né a camminare. Complimenti, però, perché per 45′ è stata, da parte sua, una buonissima partita e questo è un motivo ulteriore per essere contento, perché spesso l’ho utilizzato da centrale davanti alla difesa e, invece, questa volta l’ho schierato mezzala ed è stato ugualmente bravo”. Non da meno Bellazzini. “Dopo un inizio difficile, come quello della squadra in quel momento, poi ha preso spazio e autorità. E poi ogni volta che calcia da fermo è uno spettacolo: un’altra tappa per avvicinarsi al top, di rimti e contenuti, in questo campionato”.
Fra i numeri della gestione Marcolini ci sono cinque vittorie in serie gare esterne. “Anche in casa, però, molti risultati utili. Per caratteristiche dei nostri giocatori, noi ci esaltiamo, soprattutto quando gli spazi si aprono. Importante è che l’atteggiamento della squadra sia lo stesso sempre, che giochi in casa come fuori: la voglia di vincere. Ci proviamo sempre, la testa muove meglio le gambe. Non sarà così facile sempre, ma fino ad ora questa è la nostra mentalità. E mi auguro lo sia fino alla fine”. Due episodi hanno fatto arrabbiare l’Olbia, il gol del primo vantaggio, di Marconi, con l’aiuto della mano e il mancato rigore pochi minuti dopo. “Le contestazioni sul gol sono nuove per me, dalla panchina mi è sembrato che Michele avesse deviato di testa. Sul rigore conta l’interpretazione dell’arbitro: il contatto c’è stato, era ben piazzato, ha giudicato che non fossero gli estremi per concederlo”