‘Vogliamo allungare la striscia. E emozionarci con i tifosi’
'Il passato? Non servono tensioni'. Blanchard ko, Fissore può farcela
'Il passato? Non servono tensioni'. Blanchard ko, Fissore può farcela
“Festeggiare insieme ai nostri tifosi, condividere le emozioni di un risultato importante con la nostra gente, come è successo a Pisa, è l’emblema vero del calcio, ciò che uno sogna quando inizia giocare, che cerca e quando lo trova è bellissima viverlo insieme, è il fascino e la grandezza di questo sport. Ci piacerebbe proprio farlo anche domani sera”. Perché Michele Marcolini e i Grigi non corrono il rischio di essere appagati. E poi la sfida con la Giana ha un significato particolare: per il presente e per il futuro, certo, ma anche per quanto è successo un anno fa, l’episodio sotto la Nord, con Vannucchi e Bruno protagonisti, che resta una scoria. Non nella testa della squadra, Marcolini è il garante di una tranquillità mentale che non si porta dietro pesi. “Fino alla fine di aprile questa è l’unica settimana in cui abbiamo ritrovato i ritmi normali. Una settimana tipo: sia chiaro, non è scritto da nessuna parte che, senza altri impegni, al sabato la vittoria è scontata, però evitare viaggi e spostamenti, non dovere, ogni tre giorni, cambiare obiettivi e avversari da studiare, ci ha permesso di curare, di più e meglio, certi movimenti. Con la testa solo alla partita, non al passato: non serve a nulla, e a nessuno, alimentare tensioni, quando con il nostro cammino ci siamo costruiti anche serenità e certezza. Ho visto i ragazzi vogliosi di continuare la striscia e provare a vincere di nuovo in casa nostra. E farlo con il nostro pubblico”
BLANCHARD NON C’E’
Non servirebbe il turn over, ma qualche scelta è imposta. Non c’è Blanchard, per i postumi di un infortunio nel finale a Pisa. “Non dovrebbe essere nulla di grave e di lungo, ma Leo è stato fermo tutta la settimana e non è disponibile oggi”. Chi, invece, potrebbe andare almeno in panchina è Fissore, “che sta decisamente meglio. Valuterò se aggregarlo già”. Anche per avere una soluzione in più in difesa, a sinistra e al centro. In mezzo possibile la conferma di Ranieri, che a Pisa, parole di Marcolini, “ha giocato la migliore partita da quando sono alla guida della squadra”. Gazzi, fuori dopo 45′ per un problema al polpaccio, ha lavorato a parte, utilizzabile, ma può essere una soluzione a gara in corso, anche per gestire al meglio tutti, giocando di nuovo martedì.
Vincere, dunque, per avvicinare ancora di più le prime e arrivare direttamente alla fase nazionale dei playoff. Lo stesso traguardo garantito dalla Coppa. Le priorità? “La nostra forza è stata lavorare e camminare di partita in partita. Lo abbiamo fatto da quando sono arrivato e non vedo perché dovremmo cambiare adesso”. Anche se la Coppa ha un peso e un fascino diversi. “La Coppa dà vantaggi anche per il campionato. Ma non è solo questo: prima di tutto è un trofeo e vincerlo è un onore, una conquista preziosa per l’Alessandria e per ognuno di noi”. Però oggi c’è la Giana, “avversaria difficile, che non è più la rivelazione, ma una certezza. Gioca un ottimo calcio, ha molti uomini in fase offensiva e non dà molti punti di riferimento in avanti”. Dove c’è Bruno, che Marcolini conosce bene, perché è stato suo giocatore. E protagonista dell’episodio incriminato. “Sasà è un giocatore importante. Non penserà certo allo scorso anno. E non lo farà Vannucchi, che anche a Pisa è stato determinante con un paio di interventi. E che è uno dei più forti nel suo ruolo. Solo a questo deve pensare, a continuare ad esserlo”.