‘Attenti a non scoprirci. E bravi a sfruttare gli spazi’
Marconi? 'Può essere arrivato il momento di rivederlo in campo'
Marconi? 'Può essere arrivato il momento di rivederlo in campo'
“Adesso che abbiamo raggiunto la finale, però, non dobbiamo correre il rischio di sentirci appagati, perché sarebbe estremamente pericoloso. Ma sono anche convinto che è un rischio che questo gruppo non correrà, perché i ragazzi sono stati sempre, tutti, sul pezzo. E me lo hanno dimostrato anche in questi due giorni”. Un po’ di stanchezza potrebbe anche essere inevitabile, “ma quando si entra in uno stadio pieno, come sarà l’Arena Garibaldi, sparirà tutto. Posso dirlo, perché all’Arena Garibaldi ho giocato, da avversario, e sono partite in cui tutti vorrebbero essere in campo, perché le motivazioni sono naturali”. Non sarà pienissimo, lo stadio di Pisa, “come avrebbe potuto esserlo se gli ultimi risultati dei nerazzurri fossero stati diversi, Ma parliamo, comunque, sempre di 7mila, anche 8mila persone”. Un Pisa che non sta vivendo certamente un momento felice. “Il pericolo è che incontriamo una squadra forte, che è terza in classifica, che magari non sta attraversando un momento esaltante di forza, ma se è lì significa che sta facendo un campionato di livello, molto temibile anche a livello di gruppo, con giocatori forti. Anche nelle gare in cui ha perso, il Pisa ha sempre trasmesso l’idea di essere una squadra pericolosa. Pungente, magari non sempre riesce a travare la via del gol, ma dà sempre una sensazione di pericolosità”. Pazienza, tecnico dei pisani, sta meditando di cambiare modulo, dal 4-2-3-1 al 4-3-3 o, anche, al 4-4-2. “Ma noi siamo abituati a incontrare tutti i moduli E, quindi, non credo proprio che un eventuale cambiamento da parte di pazienza possa sconvolgere il nostro atteggiamento. Anche perché noi per primi abbiamo una identità tattica ben definita”. Sa bene anche, Marcolini che, sempre più, la serie C proprone fatiche per le formazioni più quotate rispetto a quelle minori. “La C è una categoria difficile, il ritmo è semère molto alto e quando manca un po’ di lucidità, perché il ritmo si alza o perché si attraversa un periodo più opaco, le differenze di valori si abbassano. Spesso ci sono partite non belle, ma non perché manchi qualità: perché l’intensità è alta e spesso genera confusione. E se non si è brillanti, anche le squadre forti possono andare in sofferenza con quelle medio piccole”. Un po’ di turn over, domani, inevitabilmente ci sarà. “Valutando bene chi ha speso più energie. Senza stare con il cronometro in mano per le scelte, perché ci sono tipologie di sforzo diverse, caratteristoche dei singoli, capacità di recupero. Cerchereò di mettere in campo la formazione migliore, in questo sono molto aiutato dal fatto che la rosa è molto ampia e qualcuno riposerà sicuramente”. Tutti disponibili ad eccezione di Cazzola e Fissore, neopapà di Charlotte. “Matteo è ancora fermo per il tipo di infortunio. In questi giorni può godersi la sua piccola, che è la gioaia più grande, quando tornerà riconincerà a garantirci il suo contributo im portante”. E’ arrivato il momento di rivedere Marconi? “Potrà ritornare in campo: dall’inizio è un po’ troppo, ma sono convinto che è arrivato il momento di rivederlo protagonista”. Sestu, che in semifinale è stato sostituito? “A Pontedera una delle gare più difficili, ma proprio per il tipo di gioco. Riusciva a sviluppare meno le sue caratteristoche, lui che non è una punta pura. Alessio ha grandissime qualità amplificate in campo aperto, l’avversario ha chiuso tutti gli spazi. Per questo ho mantenuto un attaccante pure come Fischnaller, sia pure esterno, ma Sestu sta bene, sta disputando un campionato esaltante”. Contro il Pisa non dovrebbero esserci problemi di spazi chiusi. “Non credo proprio, visto che i nerazzurri giocano, hanno propensione offensiva, spesso con quattro in avanti. Importante non farci mai trovare scoperti noi e, anche, essere bravi a sfruttare gli spazi che ci concederanno”. La condizione fisica è eccellente. Come si gestisce nella lunga volata finale? “C’è da allenarsi giocando. L’allenamento migliore è quello”.
A Pisa con una certezza: a oltre 230 biglietti venduti, tre pullman, molte macchine e pulmini. Il Popolo Grigio ci sarà, a spingere l’Alessandria. Perché la finale di Coppa Italia è un tragiardo voluto e centrato, ma anche in campionato ci sono obiettivi stimolanti.