Super Vannucchi. E la voglia di andare in finale
I protagonisti di una partita che vale per il presente e per la storia
I protagonisti di una partita che vale per il presente e per la storia
La prima e ultima volta era stata nel 1973, anche l’anno della prima Coppa Italia ‘semipro’, e proprio l’Alessandria l’aveva conquistata. I Grigi tornano in finale per provare a fare il bis, aspettando la rivale che uscirà fra sette giorni da gara2 tra Viterbese e Cosenza, i laziali 3-1 in casa, in 11 contro 9, e con scintille e insulti nel dopo sfida tra Camilli e Braglia. I Grigi ci sono già, grazie ai protagonisti del ritorno al ‘Mannucci’, 120 minuti e sei rigori per avere il verdetto. Eccoli, i 13 schierati da Marcolini
VANNUCCHI – Immenso: una sola parata importante nei 120 minuti, e lui c’è. Ma soprattutto le tre al momento dei rigori. Sarà anche vero che il compito di un portiere è parare, ma nell’uno contro uno serve qualcosa in più per intuire e neutralizzare. Tre tuffi a destra, tre parate. E la finale è dei Grigi, grazie anche a ‘Ighli’: 9
CELJAK – Diligente: il ‘soldato’ Vedran esegue gli ordini come serve, a tratti più in copertura, in certi frangenti anche più avanzato, a spingere sulla fascia. Mette in mezzo anche qualche cross da sfruttare, ma l’area del Pontedera è troppo densamente popolata per fare breccia: 6
PICCOLO – Autoritario: nasconde il pallone prima a Maritato e poi a Pinzauti: con mestiere, con il passo giusto e le maniere energiche che servono. Ha atteggiamento da leader, che è sempre un valore aggiunto. Lo scopriamo anche bravo rigorista: 7
GIOSA – Anticipato: nel secondo che ha la dote, non comune, di leggere in anticipo i movimenti dell’avversario, e questo lo aiuta anche in alcune recuperi, che, senza la sua diga, non si vedrebbero mai. Cresce l’intesa con Piccolo.6
BARLOCCO – Frenato: all’inizio prova ad andare in sovrapposizione a Sestu a sinistra, con alterne fortune. L’intervento, nel finale di tempo, su Calcagni, rude anche se non voluto, e punito con il giallo, un po’ lo condiziona: 6
GATTO . – Avanzato: alza spesso il suo raggio d’azione per sfruttare anche la sua vocazione più offensiva, anche se quando serve va a tamponare con energia a a recuperare palloni da rigiocare immediatamente e bene: 6.5
GAZZI – Essenziale: per lui si può anche coniare una nuova definizione, ‘accalappia palloni’. Ne conquista una quantità enormi, anche abbassandosi se serve, aìzandosi quando il gioco lo richiede. impegnato non solo a rompere l’impostazione altrui,ma prima di tutto a costruire: 7.
NICCO – Energico: in ogni giocata mette l’energia, che testimonia la volontà di dare un contributo molto importante alla partita e al risultato. Più incisivo in fase di rottura, per evitare quella supremazia degli avversari, che potrebbe avere ripercussioni nello sviluppo della manovra. Meglio inserirsi tra le linee per togliere idee e punti di riferimento: 6.5
BELLAZZINI – (dal 38’st) Fantasioso: nel forcing finale e nei 30′ di overtime aggiunge creatività, anche invenzioni palla al piede. dribbling stretti e palloni in area che meriterebbero di avere un epilogo diverso. Qualità e fantasia al servizio della squadra, con interprete eccellente: 6
GONZALEZ – Ostinato: Pablo è fatto così, non molla un centimetro, a volta anche se c’è da battagliare e da suggerire. L’esempio vivente, e lo abbiamo noi, di un giocatore che sa di poter fare la differenza anche con una sola giocata, tre conclusioni sue sono le più difficili da neutralizzare per Biggeri. Ha il compito di rompere il ghiaccio dal dischetto e lo fa mandando il portiere dalla parte opposto: 6.5
FISCHNALLER – Duttile: si adatta a fare il perno centrale del tridente e un paio di conclusioni, specie nel primo tempo, lasciano intuire che le possibilità di segnare le ha, anche se la troppa precipitazione gli toglie potenza. Freddo quanto serve per il rigore che chiude la lotteria e manda in finale: 6.5
SESTU – Altalenante: Fa molta fatica, e per lui questo è inusuale, a inserirsi nel vivo del gioco. Lascia intuire il suo peso e potenziale in alcune azioni personali e suggerimenti, ma incide meno nel gioco, con l’effetto di diventare anche più prevedibile: 6
CHINELLATO – (dal 18’st) Solido: dovrebbe decidere se essere più boa, o più ariete in area, perché forse con le idee tattiche ben chiare potrebbe incidere di più dalla metacampo in sui. Invece si lascia sfuggire troppi palloni aerei e si vede in un paio di progressioni volute ma senza esito, calciate sull’esterno della rete: 6