Picchi: “Il punto più alto della nostra storia”
Le voci e le emozioni dei protagonisti del trionfo bianconero a Jesi
Le voci e le emozioni dei protagonisti del trionfo bianconero a Jesi
Una Coppa Italia che appartiene ad una squadra e alla sua gente. Non è un caso che dopo aver alzato il trofeo il capitano Luca Garri (uno che ha messo l’Argento olimpico al collo), abbia portato la Coppa in mezzo ai tifosi, lasciando che ognuno dei supporter bianconeri che hanno seguito la squadra a Jesi potesse toccarla, baciarla. Una condivisione emozionante e sincera che è la chiave di un successo storico e di un club che da più di sessant’anni fa, seriamente e con passione, pallacanestro.
“Abbiamo giocato una partita di grande disciplina – spiega Lorenzo Pansa, il condottiero della Bertram -. Non siamo andati mai fuori ritmo, abbiamo preso buonissimi tiri con buone spaziature e difensivamente non abbiamo mai mollato, neanche quando la partita aveva preso una certa direzione. E adesso? Adesso due giorni di riposo e poi pensiamo a Legnano che è il nostro prossimo obiettivo. Questo campionato ci ha insegnato che ogni volte che alzi la testa prendi una sberla”.
Protagonista di una partita strepitosa a tutto campo, Francesco Stefanelli, Mvp della finale.
“Siamo consapevoli di aver fatto un’impresa. Dobbiamo tenere i piedi a terra, restare concentrati ripartendo da zero e mettendo la testa al campionato. Il premio di Mvp? Non me lo sarei mai aspettato, sono felicissimo”.
Da un giovane protagonista ad un giocatore esperto: Lorenzo Gergati. “E’ stato un week end pazzesco. Abbiamo giocato 120 minuti, tre partite dando 30 punti a Trieste, 20 a Biella e 30 a Ravenna. Abbiamo giocato una pallacanestro celestiale: gioco da tanto tempo ma era tanto che non si giocava una pallacanestro così bella. E ora? L’appetito vien mangiando anche perché questo gruppo ha qualcosa di speciale”.
La voce del club nelle parole del general manager bianconero Marco Picchi: “Sono davvero contentissimo. Contentissimo, da tortonese, per la squadra, per Lorenzo (Pansa, ndr), per la gente di Tortona che si è fatta un viaggio lunghissimo per essere con noi. Abbiamo fatto tre partite pazzesche, giocando una pallacanestro fantastica per tre giorni di fila. Questo è il punto più alto di una storia lunga quasi 70 anni. Adesso c’è un progetto ancora più grande e se avremo anche una nostra casa, come ci ha promesso Beniamio Gavio, possiamo diventare ancora più forti, più solidi e con più seguito. Penso che per noi questo sia un meraviglioso punto di partenza”.