‘Da qualche gara si segna poco, ma subiamo ancora meno’
“Non bisogna dimenticare quante partite questo gruppo sta giocando, quante energie i ragazzi hanno messo nelle gare precedenti e anche in questa”. Non è contento, Michele Marcolini, che sicuramente avrebbe preferito mettere in cassaforte, già al Moccagatta, la qualificazione alla finale. Sa bene cosa è mancato, ma anche nello 0-0 vede il bicchiere mezzo pieno e dà, con garbo e intelligenza, anche una lezione tattica a chi, forse, non aspettava altro che una serata meno brillante per scatenarsi di nuovo nell’attaccare i singoli e il gruppo. “Siamo stati molto più sporchi del solito, abbiamo sbagliato tanto, soprattutto in fase di possesso, anche perché abbiamo trovato un avversario, che come già il Monza tre giorni fa, in un attimo si chiudeva con dieci uomini nella trequarti. Normale che si possa far fatica”. Normale, e non drammatico. In una di quelle gare che si decidono con gli episodi: non molti, un paio ci sono stati. Pochi, certo, ma sono quelli che indirizzano la gara. “Questa sera non è successo. anzi, ci teniamo stretto il fatto di non aver subito gol, e il palo, nel primo tempo, ci ha dato una mano”. Realista, critico quanto e come serve, ma sempre costruttivo, Marcolini. “Il bicchiere mezzo pieno? Certo non avere subito reti, e in un confronto sui 180 minuti serve, ma soprattutto il fatto che, in una partita con errori tecnici ho visto lo spirito di una squadra che, soprattutto nel secondo tempo, non si è accontentata, ha provato a segnare. Non abbiamo avuto la freschezza, per una serata anche la qualità per trasformare la volontà in realtà”. Anche Marcolini parla, senza problemi, di “partita bruttina da parte nostra”, eppure insegna che è molto più utile mettere in luce gli aspetti positivi che non fare i distruttivi a prescindere. Perché nella gara meno bella della gestione Marcolini, seconda solo alla ripresa con il Piacenza all’esordio del tecnico, lo sforzo è a far emergere le positività. “Quanto mettono i ragazzi a livello di spirito: per una squadra come la nostra è la base di partenza, fondamenta importante: in una marea di partite giocate, ci sta che in alcune si faccia più fatica, anche per i meriti di avversari che chiudono gli spazi. Spesso la svolta è nella brillanteza, ad esempio nell’uno contro uno, nel passaggio decisivo, che in questa serata ci è un po’ mancata. Sia chiaro – insiste Marcolini – non voglio passare per quello a cui va bene tutto: anche io avrei sperato in un risultato diverso, ma andiamo a giocarci la finale a Pontedera senza la zavorra di reti subite, con una prestazione che, errore sul palo a parte, è stata di sufficiente solidità, in cui si è fatto più fatica del solito, ma non ricordo particolari interventi di Vannucchi. La conferma che l’Alessandria c’è, che lo spirito è quello giusto, che anche nelle giornate difficili subiamo poco. Non dobbiamo accontentrarci, siamo tutti consapevoli che possiamo fare meglio”. Tra campionato e Coppa due partite senza segnare: Marcolini preoccupato? “No, proprio per la qualità che abbiamo. Sono più contento di non aver subito gol: siamo tutti consapevoli che, proprio per il nostro bagaglio tecnico, dobbiamo segnare di più e vincere, e lo sforzo deve essere sempre questo, ma con la solidità che stiamo dimostrando, partiamo avvantaggiati”. Per la gara esterna con il Prato ancora non disponibili Cazzola (“meglio, ma per questa settimana non se ne parla ancora”) e Marconi (“ha avuto un problemino, ma da venerdì, alla ripresa, tornerà con il gruppo”), il cambio di Chinellato, per alcuni minuti vistosamente zoppicante, è stato tattico e non per problemi fisici. “Con le caratteristiche che ha Fischnaller, speravo di riuscire ad attaccarre di più le spalle dei terzi, ma i loro difensori laterali si sono mossi poco e quasi mai sono usciti in pressione e hanno preferito aspettarci molto bassi. Era il cambio che mi sentivo di fare, e Fisch dà sempre l’idea di poter essere pericoloso. Non è molto alto ma di testa, quando la palla viaggia in aria, può far male”. E insiste sul bicchere mezzo pieno. “Non siamo soddisfatti, non possiamo esserlo per uno 0-0 con il Pontedera, però l’atteggiamento è giusto e il forcing finle è da squadra che vuole mettere alle corde l’avversario. Da questo ripartiamo, per fare più male alle squadre che affronteremo: fino a un paio di gare fa facevamo gol con più facilità, adesso un po’ meno. Il calcio vive di periodi, ma è anche importante, quando si segna poco, subire ancora meno”