‘Una competizione che vogliamo fare nostra’
“Una competizione che vogliamo fare nostra”. Diritto all’obiettivo, Michele Marcolini: la Coppa Italia interessa, e moltissimo, all’Alessandria, che vuole andare anche oltre l’ostacolo della doppia semifinale con il Pontedera, domani alle 19.30 in casa e poi il 6, alle 18.30, in Toscana. Un traguardo che l’Alessandria vuole aggredire, come ha fatto in tutte le gare della gestione Marcolini. “Con determinazione, con grinta, studiando l’avversario, con l’intensità che mettiamo in ogni confronto, con spirito di sacrificio. Con massimo rispetto nei confronti dei rivali, ma anche con la consapevolezza del nostro valore”. Volontà e autostima, per centrare un risultato storico. E non fa differenza se il traguardo, questa volta, è da realizzare in 180 minuti, almeno, e non solo in 90. “Si ragiona, e si lavora, come se fossero 90 minuti, perché è in questi primi 90 che dobbiamo realizzare il massimo. Non credo faccia grande differenza giocare la prima in casa e la seconda fuori, anche perché proprio il primo verdetto ci può indirizzare verso il secondo e trasmettere energie e convinzione. Che già ci portiamo dentro dal nostro percorso in campionato”. Da quando è arrivato sulla panchina dei Grigi il tecnico ha utilizzato molti giocatori, 21 tra vecchi, nuovi e confermati. “Non è tanto il numero che conta, ma il messaggio che emerge. Chi mi conosce sa bene che non regalo maglie, tutte le scelte sono meritate, legittimate dalle caratteristiche tecniche, dalle esigenze di gioco, anche dall’impegno e dalla disponibilità che tutti mi hanno dimostrato, per conquistarsi queste opportunità”. Sa bene, Marcolini, che la Coppa è la via più diretta per i playoff, per la fase nazionale, e sa anche che la stessa chance vorrebbe averla il Pontedera, “che non sarà assolutamente la squadra vista prima della sosta. Anche questo sappiamo e anche a questo siamo preparati”. Con due assenze per squalifica, Gatto e Ranieri, che quasi impongono il centrocampo. con Gazzi centrale – “Ale è quello che ha le caratteristiche”- e Nicco e Bellazzini interni. Non teme una squadra sbilanciata, anzi. “A prescindere dagli interpreti, conta molto l’aggessività: se scegliamo tre giocatori offensivi possiamo anche concedere qualcosa all’avversario, ma una volta che conquistiamo palla abbiamo un atteggiamento tattico che può fare male”. Come dire: rischiare per osare e colpire. Con la certezza di una solidità difensiva. “Abbiamo subito pochi gol, quello di 5-1, ma già sul 5-0, e poi il pareggio con il Siena. Merito di tutti gli interpreti. Blanchard può fare il bis? Quando si rientra dopo una lunga assenza, è giusto dosare bene le energie. Anche perché gli interpreti non mancano e quando scelgo so di scegliere sempre bene”. In attacco Fischnaller o Chinellato? “Fiscnhaller ha fatto bene anche domenica. Con qualche fatica ad inserirsi, ma le avrebbero avute tutti, il Monza, molto organizzato, aveva ben otto giocatori nella sua trequarti”. Il ballottaggio resta, anche per il turn over per l’impegno con il Prato. “Pensiamo a questa Coppa: vogliamo arrivare fino in fondo, questa è la determinazione di tutti. E l’atteggiamento in campo lo dimostrerà”