‘Negli occhi di tutti la voglia di andare in semifinale’
“Negli occhi di tutti i miei compagni si leggeva la voglia, fortissima, di conquistare la semifinale”. Manuel Fischnaller l’ha vista e i compagni hanno fatto altrettanto con lui e il risultato è questo successo di misura, al sicuro solo dopo il triplice fischio, che manda i Grigi là dove erano arrivati, prima, solo 41 anni fa. In semifinale di Coppa Italia, l’ultima volta nell’edizione 1976 – 77: allora anche i quarti in doppia sfida, con la Massese, 1-0 all’andata al Moccagatta, 1-1 al ritorno, in tutte e due le gare la foirma di Rolfo.
Chi sono i protagonisti di questo traguardo? Eccoli, con la pagella
VANNUCCHI: una sola volta, nella ripresa , è leggermente distrato e rischia di subire, per il reato controllo attento solido e di sostanza 6
CELJAK: dalla sua parte dovrebbe agire Scaccabarozzi, l’unico, del Renate, a non raggiungere la sufficienza. Anche per merito del croato, che da ‘soldato’ diligente, esegue gli ordini bene, in copertura e anche in fase propositiva: 6
PICCOLO: Ruvido quanto serve, un paio di brividi per anticipi azzardati e appoggi a volte fuori misura. Sempre con la testa da lottatore attento, che i colpi li sa anche dare: 6
GIOSA: Giocatore indispensabile in questa squadra, energico, duro, anche elegante in qualche disimpegno a testa aòta. Dove deve mettere il oiede c’è, e lo mette intelligentemente bene: 7
FISSORE: Volenteroso, ma arretrato come posizione, anche perché troppo spesso schiacciato dall’avversario di turno. Qualche fatica di troppo, il tecnico annota tutto, anche le risposte avversarie, insidiose, che così alimenta: 5.5
BARLOCCO: (dal 7’st) Marcolini decide che da quella parte si deve soffrire il minimo e, se possibile, alzare la pressione con iniziative in fase di costruzione. Compito che svolge in maniera più che sufficiente, come nel contropiede con Gonzalez: 6
GATTO: Un po’ di carico per le molte gare ravvicinate gli toglie brillantezza e sostanza in mezzo, dove l’Alessandria soffre di più l’iniziativa avversaria. Il secondo giallo, nel recupero, gli farà saltare l’andata con il Pontedera: 5.5
RANIERI: Ha un po’ di ruggine negli ingranaggi, che si vede, perché i tempi dei suoi interventi in campo stentano un po’ ad essere quelli che servono al gioco dei Grigi. La regia non ha la fisicità di Gazzi e si vede: 5.5
GAZZI (dal 34’st): Marcolini si affida a lui in una finale che si annuncia di battaglia, soprattitto in mezzo, e in meno di un quarto d’ora recupera palloni e alza la consistenza in una posizione strategica: 6
NICCO: Il suo primo tempo, di duelli energici, di palloni recuperati, di molta, e utile, rottura delle trame avversarie, è buona. Un po’ di ostinazione gli costa, specie nella ripresa, più di una palla persa: 6
SESTU: Vederlo giocare è un piacere per gli occhi, almeno quanto la sua presenza la è per i compagni. Il movimento nell’azione del gol sarebbe da far vedere dove si insegna calcio, quello di livello superiore: 7.5
CHINELLATO: Sfortunato, perché, anche per l’atteggiamento tattoco degli avversari, poteva essere, per lui, una gara con molte opportunità. Nel contrasto, in avvio, la caviglia si gira, resiste 20′ e poi chiede il cambio: ng
GONZALEZ: (dal 22’pt) Niente riposo, oltre 70 minuti ad azione, dopo un recupero, la ripartenza dei Grigi. Ca,bia fascia e fa anche cambiare direzione alla manovra quando serve. Da applausi quando duretta con Sestu: 6.5
FISCHNALLER: Inizialmente ha il ruolo che preferisce, e si vede, non solo per il gol, ma per la pericolosità che si alza tutte le volte che dalla fascia converge e quando accelera. Poi si deve spostare più al centro, ed è comunque sempre il più pericoloso in area: 7