Sciacca al posto di Piccolo. ‘Arezzo molto forte’
Marcolini: 'Giocare a viso aperto, con la nostra organizzazione e intensità'
Marcolini: 'Giocare a viso aperto, con la nostra organizzazione e intensità'
La formazione non è abituato a darla, Michele Marcolini. Però qualche indizio sì, e così si scopre che è Sciacca il favorito a sostuire Piccolo, squalificato, anche su Blanchard. “Abbiamo provato più soluzioni, i tre centrali hanno possibilità di giocare. Prima del periodo in panchina, soprattutto per l’infortunio, Sciacca ha sempre giocato, e bene. Blanchard e Lovric sono arrivati da poco: prima di vestire la maglia grigia, in questa stagione, hanno avuto poche possibilità di scendere in campo, hanno bisogno ancora di un po’ di tempo per trovare la condizione fisica per essere schierati. Il loro valore, comunque, non si discute. E Blanchard ha anche tanta esperienza, se ci sarà bisognop, domani, darà anche il suo contributo, e sarà di qualità”. Si va, dunque, verso una linea a quattro con Celjak a destra, Sciacca a Giosa centrali, e Fissore a sinistra: il tecnico, infatti, non pensa di accentrare l’ex granata, schierando Barlocco dall’inizio. “MKatteo in carriera, ha giocato ancyhe come terzo di difesa e, quindi, è in grado di essere sia centrale, sia terzino. A oggi sta facendo bene il terzino”. E, quindi, in quel ruolo sarà schierato domani”. Una scelta, come tutte quelle che Marcolini farà, meditata anche nell’ottica delle tre gare in otto giorni, perché dopo Arezzo ci sarà la Coppa Italia con il Renate, mercoledì 14, e il Monza il 18, giorno del compleanno dell’Alessandria, e di ‘EntrALMocca’. “Nelle scelte ci sarà da valutare bene questo trittico di partite: l’atteggiamento giusto è ragionare, e scegliere, di partita in partita, ma è normale che qualche pensiero, sulle tappe immediatamente successive, si faccia e aiuti nelle decisioni”. Testa, però, soprattutto all’Arezzo, “squadra molto attrezzata, che spicca per le sue qualità offensive. Moscardelli e Cutolo sono due giocatori di categoria superiore, una coppia d’attacco che poche squadre possono schierare. Domani troveremo un gruppo solido, che sta vivendo un momento diffcile per le vicende socitaria, non ultima la seconda penalizzazione, ma che può esserci compattato e queste, specie per chi le affronta da avversario, sono le situazioni più pericolose. Mi aspettavo un mercato diverso, proprio per questi problemi societari e, invece, sono rimasti quasi tutti, perché evidentemente c’è grande unione d’intenti e questo, per i toscani, è un fattore importante”. Per provare a fermare l’Alessandria, così ha dichiarato Massimo Pavanel, tecnico dell’Arezzo, sarà fondamentale alzare l’intensità agonistica. “In questo calcio sono poche le squadre che fanno risultato giocando a basso ritmo. Noi stessi siamo l’esempio: abbiamo alzato l’intensità, abbiamo alzato il ritmo, e i risultati si sono visti. Perché grazie a queste caratteristiche sono esaltate le qualità dei singoli”. Oltre a Piccolo, domani, non ci sarà ancora Marconi. “Michele sta ancora lavorando a parte: non è completamente fermo, sta svolgendo allenamenti personalizzati. Una situazione che analizzeremo giorno per giorno: a oggi non si è ancora unito alla squadra, come ci si poteva invece aspettare (due settimane la prognosi, ndr). Sta proseguendo, speriamo che i miglioramenti siano veloci. Spiace che l’infortunio sia in un periodo con tante gare ravvicinate, e sarebbe stato molto utile avere Marconi disponibile, non solo a livello numerico, per dare continuità al rendimento e la possibilità, a tutti, di tirare il fiato”. Perché, anche se la priortià è ogni singola tappa, questa settimana, che potrebbe essere cruciale, comporta anche un ragionamento sul turn over. “Non scordiamoci da dove arriva questa Alessandria: stiamo facendo una rincorsa bellissima, ma le rincorse sono faticose, dal punto di vista fisico e mentale. Quindi, si ragiona di gara in gara, ma sia deve tenere anche conto delle caratteristiche degli avversari che affronteremo: in campo quelli che pensiamo essere gli interpreti giusti, ma con la testa anche alla gara successiva”. Come si affronta un 3-5-2 offensivo come quello dell’Arezzo? “Come abbiamo fatto fino ad ora, con il nostro marchio di fabbrica, che è fatto di intensità, di disponibilità da parte di tutti. Un esempio? Il recupero, domenica con il Siena, che ha fatto Gonzalez, all’85’, che è andato a prendere palla nella nostra trequarti ed è andato subito nell’area avversaria. Così abbiamo rialzato la testa, con lo spirito di gruppo, la voglia di lavorare uno per l’altro. Deve cambiare nulla: si va ad Arezzo per fare la migliore prestazione possibile. Campo difficile, ma noi siamo l’Alessandria e dovremo giocare a viso aperto, con la nostra organizzazione, cercando di far male con le nostre qualità e togliere le loro caratteristiche migliori”. Con interpreti che, inizialmente, saranno gli stessi di domenica scorsa, con la possibilità, però, di sfruttare Bellazzini trequartista, per rompere gli equilibri avversari