“La voglia è tanta, se domenica servo per il risultato io ci sono”
Blanchard 'arrabbiato' , Chinellato anche, "e il 4-3-3 è il modulo preferito". Ecco Lovric e Ragni
Blanchard 'arrabbiato' , Chinellato anche, "e il 4-3-3 è il modulo preferito". Ecco Lovric e Ragni
Guardasse solo la voglia di giocare che ha, Leonardo Blanchard sarebbe titolare già con il Siena. E con una rabbia dentro che servirebbe ad amplificare il rendimento. L’espressione del volto, mentre si racconta, nella sala stampa del Moccagatta, è quella di una persona molto felice, e molto convinta, della sua scelta. Fino all’ultimo ci hanno provato anche dalla serie B, ma il toscano che ha segnato il gol del primo storico punto del Frosinone in serie A, ha preso tempo e detto no, e alla fine l’ha spuntata Massimo Certi e anche la serie C adesso è più forte. “Una C che è molto vicina alla B, per qualità e gioco. La A è sette categorie sopra, di fisico e di testa”. Cosa è successo a Carpi? “Si è rotto qualcosa: io sono arrivato dopo quattro stagioni al Frosinone, anche la A, molto importanti. Poi, a inizio anno, con il ritiro, la situazione è cambiata, radicalmente: non mi stupisco e non assegno colpe, succede, nel calcio ci sono molte situazioni come la mia” . Di quel primo punto del Frosinone, al 92′, allo Juventus Stadium, non parla quasi mai. “Perche non parlo ai troppo volentieri di me e del passato: certo emozione enorme, per il luogo, per la gara, per la gente”. Al Carpi, dove è rientrato dal prestito al Brescia, non ha mai avuto spazio, fuori rosa da inizio gennaio. Anche per questo ammette di avere “tanta rabbia dentro” e di non vedere l’ora di dimostrarlo, domenica sarebbe da ex, Leonardo grossetano e si sa che i rapporti con i senesi non sono proprio idilliaci. “la voglia è tantissima ma so anche che arrivo in un gruppo dove c’è qualità ovunque. Per rispetto verso chi mi ha scelto io dico che sono pronto, eccome, ho corso così tanto in questi mesi che poteri fare il maratoneta, ma qui c’è gente che si è sacrificata e merita. Però, se dovessi essere utile, magari per tenere un risultato importante, io sono pronto”. A chi gli chiede di raccontarsi, perché un doppio salto in avanti, fino alla A, è un bel percorso, Blanchard spiega che è stato possibile, “perché alla base c’è stata, e c’è, programmazione vera, consolidata, con un ruolo per tutti, dal presidente all’ultimo dei tifosi, e tutti convinti. C’è sempre stata, e continua ad esserci, una squadra molto unita, che sapeva quello che voleva e come ottenerlo: magari fuori dal camooi ognuno per proprio conto, ma dentro – insiste il difensore – una cosa sola”. Perché Alessandria? “Perché io guardo sempre avanti: in questo momento io sono un giocatore di C, che vuole dimostrare di valere la B e pure la A”. Anche Matteo Chinellato, che con il suo arrivo ha aperto, di buon’ora, l’ultima giornata del mercato, è un po’ arrabbiato. “A Padova speravo di avere più spazio: dopo Cuneo e Como mi sarei aspettato una considerazione differente, e ho voglia di giocare e dimostrare dove posso arrivare, questa deve essere la piazza della mia consacrazione personale”. Ambizioso il giusto, ammette, l’attaccante, di avere giocato “con tutti i moduli, nel 3-5-2, nel 4-4-2. Nel 4-3-3 che, sono sincero, è il mio preferito, anche se i numeri hanno un valore relativo e conta come li si interpreta. Certo, essere al centro dell’attaco mi mette a mio agio, soprattutto quando si sa di avere i mezzi e le ragioni per stare lì. E compagni con Gonzalez e Sestum”- Il gol che, un anno fa, a Como, ha aperto una falla e la corsa al successo sui Grigi, è uno degli episodi simbolo della caduta dell’ultima stagione. “Appena sono arrivato ne ho parlato con Vannucchi, abbiamo ricordato”. Se per Chinellato il debutto può essere fra poche ore, per colmare il vuoto temporaneo di Marconi, “decide il mister, io sono pronto”, il difensore croato Dragan Lovric è uno che sa di avere giganti in avanti da cui imparare. Mettendo al servizio dei Grigi anche la sua stazza. “A Catania ho giocato poco, anche per questo ho ancora più motivazioni di presentarmi alla mia nuova squadra e ai tifosi, che mi hanno raccontato amano molto i giocatori fisicati, che danno tutto”. E Riccardo Ragni, che saluta la porta di Ascoli dopo tre stagioni e mezza, confessa che quando si è manifestata questa “opportunità” è stato subito felice e convinto, “per cambiare un po’ l’aria. Ne avevo bisogno. Farlo qui è una opportunità enorme”