‘Con il Siena la gara più difficile. Perché ci assomigliano’
Marcolini apre a Chinellato dall'inizio. Blanchard? 'Si inserirà in fretta'
Marcolini apre a Chinellato dall'inizio. Blanchard? 'Si inserirà in fretta'
“Con il Siena la partita più difficile da quando sono qua”. Non lo dice, Michele Marcolini, per mettere le mani avanti: è un atteggiamento che non gli appartiene, basti solo pensare a come ha preparato e gestito la gara in casa della capolista. Ci sono argomenti tecnici molto validi per la partita che arriva quattro giorni dopo la fine del mercato. “Il mercato dà sempre un po’ fastidio, perché ci sono situazioni da gestire, tra chi parte, chi arriva, chi dovrebbe andare e chi dovrebbe accordarsi. Qui, però, è stato gestito nella maniera migliore e più corretta e la gara di Livorno è stata la dimostrazione, perché ho la fortuna di avere un gruppo di lavoro sano e serio, e nulla è cambiato in questo periodo”. Adesso il Siena. “Vi spiego perché è la più difficile: perché è una squadra forte, che sa attaccare con grande equilibrio, ha organizzazione e compattezza e soffre sempre poco”. Il mercato più movimentato e intenso ha mosso sedici giocatori, otto uscite e altrettante ingressi, che hanno, tutti, una logica in chiave tattica. “Scelti proprio in considerazione del ‘vestuto’ tattico di questa squadra, degli equilibri che abbiamo trovato. Dopo Gavorrano stiamo giocando con il 4-3-3, che ci sta portando risultati: non è un dogma, ma abbiamo affrontato il mercato con l’attenzione di andare a coprire ruoli e caratteristiche di cui avevamo bisogno. Son contentissimo di come abbiamo lavorato in team, con il direttore sportivo Cerri e con la società: avevamo idee chiare, le trattative possono far emergere situazioni diverse, ma noi avevamo bene in testa le caratteristiche dei giocatori da cercare. Abbiamo fatto tutto – insiste Marcolini – e nei tempi giusti. Adesso torniamo a parlare di campo e di palla”. Le risposte già con il Siena, squadra che ha conquistato più punti in trasferta, 25, sconfitta solo a Cuneo: accorgimenti per limitare gli uomini di Mignani? “Il Siena è una squadra molto simile alla nostra, perché hanno qualità nei singoli, compattezza e abilità nel capovolgere l’azione. Quando dico che è la partita piùà difficile della mia gestione, è perché abbiamo visionato molte gare e in nessuna i bianconeri hanno mostrato particolari difetti. Qualche errore l’ha commesso, ma non ha perso il grandissimo equilibrio, ha un senso in ogni movimento, e pericolosità perché, soprattutto nelle ripartenze, ha giocatori che attaccano la profondità e che hanno nella velocità e nella tecnica le loro qualità. Tutto questo rende il Siena più temibile soprattutto fuori casa”-
CHINELLATO SI’
Con Marconi out, debutto dall’inizio di Chinellato? “Direi proprio disì. Cercavamo un profilo come il suo, senza nulla togliere a Bunino, che ha fatto una buona prima parte di stagioni, con qualità importanti. L’Alessandria, però, aveva bisogno di un giocatore con le stesse caratteristiche di Marconi, in grado di dialogare bene con i nostri esterni. Perché il nostro è un attacco molto veloce e temibile nell’1 contro 1, e serviva un giocatore che fosse una sorta di ‘ariete’. Cercato e trovato. Avere uno come lui ci permette di forzare qualche giocata in più e, anche, la rapidità dei nostri esterni. Possiamo diventare pericolosissimi anche palla al piede e sulla profondità”. Celjak mascherato, ma disponibile. “Sta bene, lui è un soldato, ha una applicazione incredibile. Anche dopo l’infortunio aveva capito che il naso era rotto, ma non ha mollato un centimetro, anche pensando a questa partita con il Siena”. Bellazzini ha chance da titolare? “Si è allenato bene. Con lui il centrocampo ha un altro tipo di caratteristiche, mi permette di cambiare a gara in corso, perché può giocare in diverse posizioni”. Blanchard? “A livello fisico si è sempre allenato. Non credo che abbia problemi, in tempi brevi, a inserirsi nel gruppo. Sicuramente ha esperienza e capacità tecniche e fisiche per tornare pronto in poco tempo”