La scure di Renzi sul Pd alessandrino
Forse nessun eletto. Oggi arriva la Pinotti, ma c'è poca allegria
Forse nessun eletto. Oggi arriva la Pinotti, ma c'è poca allegria
La scure di Matteo Renzi s’è abbattuta anche sul Pd alessandrino. La si giri come si vuole, i dem della nostra provincia sono stati alquanto penalizzati, a cominciare da Daniele Borioli, senatore uscente che forse paga la colpa di essere orlandiano. E’ destinato all’uninominale al Senato Alessandria-Asti, non potrà giovarsi neppure del voto dei suoi concittadini di Valenza ed è senza paracadute, ovvero la possibilità di essere eletto tramite listino proporzionale. L’attende una sfida difficilissima, imprevista. Al deputato Fabio Lavagno è andata ancor peggio: quarto nel listino proporzionale Novara-Biella-Vercelli (con Casale). Possibilità di andare a Montecitorio prossime allo zero. E dire che lui è un renziano, come Cristina Bargero, scelta all’uninominale nel collegio di Vercelli con paracadute al proporizionale, in terza posizione. Significa che la protezione non è garantita, anzi. Cinque anni fa, i parlamentari del Pd furono 4. Se Borioli, Lavagno e la Bargero rischiano di stare a casa, così non succederà a Federico Fornaro, che però ha lasciato il Pd per aderire a Liberi e Uguali, partito che gli ha riservato straordinario riguardo, ossia elezione sicura. Il ‘dem’ di maggior spicco dell’Alessandrino, Enrico Morando, viceministro all’Economia, ha deciso di non candidarsi. Non lo fece neanche nel 2013, ma Renzi prima e Gentiloni poi lo chiamarono nella squadra di governo. Oggi, martedì, alle 13.30, arriverà in Cittadella il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Presenterà la propria candidatura e quella dei suoi compagni di partito (tra cui il vicesindaco di Tortona, Marcella Graziano). Immaginiamo che il clima non sarà dei migliori…