Dialetto, domani è la festa di chi si ostina
Buona festa al dialetto, a chi lo parla a chi lo capisce, a chi lo studia, a chi ne fa oggetto di libri, a chi promuove concorsi e a chi lo detesta, nella speranza che si converta sulla via di Gagliaudo.
Domani, 17 gennaio, la Repubblica che trova occasione per celebrare ogni cosa, riserva una giornata al vernacolo, appunto. Ne siamo ben lieti ad Alessandria, dove, pur con le contaminazioni inevitabili e logiche, il dialetto sopravvive, aggrappandosi a Gelindo (un successo ogni replica), alla businà carnevalesca ma anche a qualche audace poeta che segue le orme di Giovanni Rapetti, Gianni Fozzi o Sandro Locardi, compianti cantori – ciascuno a modo suo – dell’Alessandrinità.
Buona festa a chi si ostina, dunque. Ne vale la pena, per ricordarci chi siamo, da dove veniamo e capire qualcosa sull’oggi che diventa futuro.
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