‘Le partite vanno gestite e chiuse. Abbiamo imparato a farlo’
In mezzo ai suoi ragazzi che vanno a saltare sotto la Nord c’è anche lui, Michele Marcolini. Alessio Sestu gli alza il braccio, come si fa per i vincitori, anche se lui, che un mese fa ha ereditato una situazione pesantissima, guarda poco, pochissimo, al passato e molto al presente e al futuro. Scherza, in sala stampa, con il panettone che la società gli offre, “mangio il panettone, è vero, ma quando sono arrivato era già in forno”. E gira i meriti al suo gruppo, ai suoi giocatori. “L’impressione che ho avuto fin dal primo allenamento, confermata giorno dopo giorno è che ho un gruppo affidabile, voglioso di fare quello che viene richiesto, con tanta voglia di riscattarsi. Un gruppo a cui non piaceva la posizione che occupava e con un desiderio enorme di rivalsa. Me lo hanno dimostrato subito e i risultati sono quelli che si vedono sul campo. Sono ancora più contento, perché i frutti li stiamo raccogliendo”. Gruppo disponibile, approccio giusto e, anche, i numeri a sottolineare tutto questo: 15 reti segnate nelle cinque gare di campionato con Marcolini in panchina. “L’Alessandria ha qualità incredibili, di singoli e di squadra. Quando giochiamo tutti insieme, è un piacere vederci. Questo è un periodo molto buono in fase realizzativa, ci potranno essere anche momenti in cui potremo fare più fatica a segnare. Però è innegabile che quando imponiamo il nostro gioco, con le qualità che abbiamo, è molto probabile che di gol ne possiamo segnare parecchi. Con gli attaccanti, certo, ma anche con i centrocampisti: anche contro il Pontedera ci sono state opportunità per le mezzeali, che si sono inserite molto bene. Frecce nel mio arco ne ho parecchie”. Con tre reti di vantaggio dopo 21′ gara chiusa? “Non per me. Non per noi, l’ho ricordato ai ragazzi nell’intervallo. Perché non scordo da dove siamo partiti, dal doppio vantaggio sul Piacenza, che si è trasformato in una sconfitta. Le gare bisogna saperle gestire, ecco perché dico che, oltre la cinquina, questa prima gara del ritorno è un’altra tappa della nostra crescita. Siamo tornati in campo con la voglia di sigillare il risultato e lo abbiamo fatto”. Giocatori ritrovati, come Gazzi tra le linee e Sestu a sinistra. La premessa, lo ribadisco, è la qualità altissima della rosa che la società mi ha dato da gestire. Gazzi gioca nel suo ruolo, come lo fa bene anche Cazzola. Sestu, come anche Gonzalez, può giocare a destra come a sinistra. Giocatori che, quando sono in forma, e ben dentro la partita, è un problema per tutti fermarli. In queste settimane a me è bastato metterli nelle condizioni in cui possono rendere. Il retso lo fanno loro, con impegno, voglia e dedizione anche in fase di non possesso, che ci può agevolare quando la palla l’abbiamo noi e possiamo subito ripartire”. Con questo poker in campionato, e i due successi in Coppa, forse sarebbe stato meglio non fermarsi. E, invece, quasi un mese senza campionato. “La sosta non si può dire se sia un bene o un male: la sosta c’è, in questo momento ci permette di festeggiare bene con le nostre famiglie e questo aiuta a recuperare energie mentali. Ciò che dovevamo fare, fino alla sosta, lo abbiamo fatto al meglio”. Poi sarà mercato: che potrà ulteriormente aiutare la squadra e Marcolini? “Il mercato di gennaio è molto strano e difficile, a livello psicologico può lasciare scorie e bisogna essere bravi a farlo: qualcosa succederà, ma senza stravolgere. Insieme alla società valuteremo cosa ci potrà migliorare e rendere più equilibrati. Insisto, però, nessuno stravolgimento, perché sono molto contento del materiale con cui sto lavorando, non solo dal punto di vista calcistico, ma anche umano”. Ora riposo, dal 2 gennaio al voro, tre settimane piene per arrivare pronti alla sfida con il Pro Piacenza.