Alessandria delle meraviglie: cinquina al Pontedera
La prima tripletta di Marconi in grigio. E doppietta di Gonzalez
La prima tripletta di Marconi in grigio. E doppietta di Gonzalez
Alessandria – Pontedera 5-1
Marcatori: pt 13′ Marconi, 16′ Marconi (rig), 21’Gonzalez; st 4′ Gonzalez, 5′ Marconi, 41′ Pinzauti
Alessandria (4-4-2): Vannucchi; Celjak (32’st Casasola), Piccolo, Giosa, Fissore; Nicco (23’st Ranieri), Gazzi, Branca (10’st Rossetti), Sestu (23’st Russini); Gonzalez, Marconi (10’st Bunino). A disp.: Pop, Pastore, Sciacca, Bellomo, La Fauci, Gozzi, Agazzi. All.: Marcolini
Pontedera (3-5-1-1): Contini; Risaliti, Vettori (24’st Borri), Frare; Posocco, Spinozzi (1’st Bonaventura), Caponi (24’st Paolini), Calcagni, Tofanari; Grassi (11’st Pinzauti); Pesenti (34’st Pandolfi). A disp.: Biggeri,Ferrari, Marinca. All.: Maraia
Arbitro: Colombo di Como
Assistenti: Fantino e Margheritino di Savona
Note: Giornata di sole, fredda. Terreno un po’ scivoloso. Spettatori: 2200 circa (885+1280). Nessun ammonito. Angoli: 4-0 per l’Alessandria. Recupero: pt 0′, st 3′
L’Alessandria delle meraviglie. L’Alessandria della quarta vittoria consecutiva. L’Alessandria che torna ad essere una eccellenza, come i ‘Borsalino’ indossati da molti dei 2200 sugli spalti. L’Alessandria che tocca ormai i playoff. L’Alessandria che in cinque gare della gestione Marcolini segna 15 reti, la media di 3 a gara. Anche questi sono numeri che contano. Numeri che raccontano la trasformazione. Al giro di boa i Grigi che vorremmo vedere sempre. Dal 21 gennaio
LE SQUADRE
Marcolini conferma molti degli uomini protagonisti del successo a Cuneo: in difesa ritorna Fissore a sinistra, a centrocampo solo Sestu a sinistra e Nicco a destra, con Branca più accentrato e, in attacco, il ritorno di Gonzalez, con la fascia di capitano. Pontedera con il 3-5-1-1, Grassi alle spalle di Pesenti
LA PARTITA
Aggressiva l’Alessandria, che sfrutta bene le fasce per inserimenti e taglia dentro e i cross di Sestu e Gonzalez mettono in continuo affanno la difesa del Pontedera, in balia della determinazione dei padroni di casa, lucidi, convinti, quasi stabilmente nella metacampo avversaria. Una gara in totale controllo dei Grigi. Meglio, in totale dominio: dopo 21′ il risultato è già in cassaforte. Al 13′ il vantaggio, che nasce da un angolo battuto da Gonzalez, prima contratto da Risaliti. Entra di testa, bene, Marconi e con il tocco involontario di Vettori, infila Contini. Tre minuti dopo il raddoppio: entra in area Sestu, affrontato e atterrato da Tofanari, . l’arbitro indica il dischetto. Va Marconi, che spiazza ancora il portiere. E al 21′ il sigillo del ‘Cartero’: batti e ribatti, la palla all’argentino, che non ci pensa un attimo a scagliare un sinistro, che coglie impreparato Contini, immobili, forse ingannato dal sole. Adesso la gara è in discesa per gli uomini di Marcolini, che hanno i due capocannonieri ciascuno con 7 reti, che a fine gara saranno 8 per ognuno. L’Alessandria, però, non è assolutamente appagata. Anzi: c’è Nicco che ha voglia di mettere anche lui il suo sigillo. Ci prova al 33′, destro dal limite, di un nulla sulla traversa. Maraia prova a dare più sostanza con Bonaventura al posto di Spinozzi. Neanche il tempo di provarci: un altro micidiale uno – due dei Grigi. Al 3′ Sestu conquista una punizione dai 20 metri, che trafigge per l’ennesima volta Contini, non impeccabile neppure in questa occasione. Due minuti dopo una ripartenza orchestrata da Nicco, che mette una palla d’oro a Marconi per la cinquina, e il centravanti può mettere sotto l’albero anche il pallone per la prima tripletta in maglia grigia. Nicco insiste a cercare il sigillo personale, ma Contini gli ribatte il primo tiro e il secondo sul fondo. Girandola di cambi, ma non cambia il leit motiv di una partita giocata solo dall’Alessandria e al 30′ c’è il destro di Rossetti dal limite, fuori di poco. Un attimo di deconcentrazione, al 41′, permette a Pinzauti, in mezza girata, di segnare la rete della bandera. Poi fino al 48′ prima dell’abbraccio di un Moccagatta che canta per tutta la gara. E che chiude il 2017 difficile con un sorriso. Verso il 2018: perché un campionato si può rigenerare, dal 21 gennaio