“Più spada che fioretto. Dobbiamo ‘sporcarci’ molto, sempre: questa è la C”
A Cuneo Marcolini ritrova Sestu a tempo pieno. Qualche chance per Bunino
A Cuneo Marcolini ritrova Sestu a tempo pieno. Qualche chance per Bunino
Il Cuneo non ha mai vinto al ‘Paschiero’ in questa stagione, e William Viali, che da dieci giorni è sulla panchina dei biancorossi, parla di “partita molto importante”. Lo è anche per l’Alessandria e Michele Marcolini sottolinea il peso e il valore del derby. “Sappiamo tutti bene che le quattro vittorie in fila non sono ancora nulla, siamo solo agli inizi del nostro cammino. Ecco perché questo derby vale, per noi, almeno quanto per il Cuneo, se non di più. Vogliamo tirarci fuori dalla brutta situazione di classifica in cui siamo, non dico in maniera definitiva, ma sicuramente molto importante. Siamo ancora quintultimi, con la consapevolezza che ci sarà da fare ancora molta fatica. Il Cuneo vuole recuperare il gap nei nostri confronti e c’è anche da verificare la condizione del campo: i ragazzi lo sanno, dobbiamo essere pronti ad usare più che il fioretto, la spada, anche la clava se sarà necessario”. Si aspetta un Cuneo con intensità e con un atteggiamento aggressivo, “e noi dovremo essere bravi a rispondere con le stesse armi e poi mettere la qualità che abbiamo e che dobbiamo dimostrare di saper sfruttare”. Il Cuneo senza Dell’Agnello è un vantaggio? “Certo è il terminale offensivo che ha segnato molti dei loro gol, ma anche noi siamo senza Gonzalez. Sono due assenze importanti: Dell’Agnello è stato, sempre il giocatore più cercato, perché è bravo di testa. Troveranno situazioni alternative, noi certo non dobbiamo basarci, meno che mai cullarci, sulle assenze degli avversari”. Anche perché il Cuneo ha rimediato, inserendo Galuppini, che Marcolini conosce bene. “Siamo stati compagni al Lumezzane e poi un mio giocatore quando, sempre a Lumezzane, sono passato dal campo alla panchina. Me lo sono anche portato al Real Vicenza. Ha potenzialità importante, l’anno scorso capocannoniere in D, perché vede la porta e ha grande calcio. Speriamo sia un po’ ‘annebbiato’ dalla lunga assenza dal campo”
SESTU OK, BUNINO FORSE
A proposito di attacco: Bunino può farcela in extremis? “Bunino sta meglio, si allena con noi, ha fatto buoni passi in avanti, credo che sarà disponibile. Con una leggera distorsione alla caviglia, tre giorni non permettono di dire che è recuperato al 100 per cento, ma Cristian ha dimostrato ottima volontà di rimettersi a posto. I miglioramenti ci sono stati, decideremo all’ultimo”. Sestu? “Perfetto: dalla seduta dopo la gara di Coppa si è aggregato al gruppo, ma anche nei giorni precedenti ha sempre lavorato intensamente, per aumentare i carichi. Assolutamente recuperato”. Effetti dei 120 minuti in Coppa? “Spero molto limitati, quasi nulli. Un po’ di disturbo c’è, inutile nasconderlo, più mentale che fisico, perché non c’è la continuità di lavoro di una settimana regolare”. Il cambio di Fissore: Giosa? “Può essere, Antonio ha dimostrato di aver recuperato bene, con la conferma nella gara di Coppa. C’è da valutare anche la reazione allo sforzo, oltre che le caratteristiche dell’avversario”. Terzino sinistro: Pastore o Casasola? “Andrea ha il piede naturale, dopo i 70′ in Coppa è uscito un po’ cotto. Valuterò bene, c’è anche la possibilità di schierare Celjak da quella parte, lo ha già fatto”. Non con esiti particolarmente positivi, però. “Quando un giocatore è schierato ‘fuori piede’ non è facile: quando si sceglie una situazione del genere, è perché c’è una necessità specifica, di sicuro non perché si cerca la spinta. Se dovessi schierare Celjak a sinistra, sarebbe una scelta conservativa, con Pastore diversa, perché ha caratteristiche un po’ più di spinta, anche se con lui si può perdere qualche centimetro”. Cuneo più solido dietro con i tre centrali. “Ho visto la gara con il Monza e ho visto una squadra organizzata, che cercava di chiudere al meglio gli spazi. Questo ci deve far capire che sarà difficile: dobbiamo lavorare sempre con grande serenità, grande rispetto, anche con la consapevolezza che c’è sempre da faticare. E che abbiamo le qualità per imporci, ma con una premessa fondamentale: dobbiamo ‘sporcarci’ il più possibile, perché la C è un campionato ‘sporco’, in cui c’è grande corsa, grande contatto, grande intensità e noi dobbiamo partire da queste basi per sfruttare la nostra qualità”