Verso il 3-5-2 nello ‘spareggio’ col Gavorrano
Marcolini: "Abbiamo molti giocatori con caratteristiche per giocare a tre in mezzo"
Marcolini: "Abbiamo molti giocatori con caratteristiche per giocare a tre in mezzo"
La rivoluzione silenziosa di Michele Marcolini. Perché, a volte, non servono proclami e, neppure, gesti eclatanti. Bastano piccoli, o gramdi, cambiamenti che rimodellano la squadra sfruttando le caratteristiche dei signoli, più adatte ad un modulo, evitando forzature, di ruolo e di compiti. Gli accenni di modifica, già intravisti nel primo tempo di campionato con il Piacenza e quasi interamente nella gara di Coppa, proseguiranno domani, contro il Gavorrano, che al contrario dei biancorossi, gioca con due sole punte e con la difesa a cinque. “E noi, già nelle prime due partite con me in panchina, in fase di possesso ci siamo schierati a cinque in mezzo. Non avendo di fronte un avversario che fa il 4-3-3, potrebbero cambiare anche alcuni compiti difensivi. Sto cercando di imporre una difesa aggressiva: non sono un estremista, che chiede ai difensori di giocare a 50 metri dalla porta, ma non mi piace neppure vedere l’attaccante avversario che riceve palla facilmente e fa salire la squadra, perché sono tutte corse intuili, all’indietro, che sarebbero da evitare e, invece, cercare di farne di più, e con maggiore brillantezza, in avanti”. Insistere su Nicco mezzala? “Sì, perché questa squadra squadra ha centrocampisti adatti per giocare a tre e, infatti, a Piacenza, nelle due partite, in fase di sviluppo ci siamo schierati a tre. Abbiamo giocatori di gamba, giocatori che corrono parecchio e sanno inserirsi bene, e Nicco è la dimostrazione, anche con gol e molte opportunità e parecchi inserimenti interni scambiandosi la palla con Russini. Secondo me quello è il suo ruolo, come è quello di Branca, di Rossetti. Anche Cazzola, che nella prima gara ho schierato davanti alla difesa, può rendere molto anche come mezzala, perché ha forza, corsa, ha inserimento anche lui, ha centimetri. Ho gramdi possibilità di scelta, con giocatori di altissima qualità, che sono solo in difficoltà mentale per mancanza di risultati, ma piangersi addosso non serve. Certo, come nel secondo tempo a Piacenza, in campionato, scatta la paura ed essere più propositivi è difficile. Però; almeno nel primo tempo, già si è visto Casasola che si apriva, come Russini e Pastore in Coppa”. Dunque verso un 3-5-2, da affrontare ancora senza Giosa e Gazzi e anche senza Bellomo. “Sta meglio, ma è stato molto fermo: ha un programma a parte, non sarà neppure in panchina, ma da martedì tornerà con il gruppo. Ballotaggio anche tra Agazzi e Vannucchi? “Lo ripeto: ho in rosa due ottimi professionisti, due bravissimi ragazzi, due atleti forti. E’ un ballotaggio aperto. La scelta? Una idea me la sono fatto, credo che la capiranno dai lavori. Non mi piace anticipare decisioni che, ai diretti interessati, comunicherò domani: per me l’idea del gruppo è importante e va fatta crescere anche sotto questo punto di vista. Fino al momento in cui dico alla squadra la formazione, hanno tutti le stesse possibilità di giocare ed è giusto che tutti si sentano parte del progetto e di questa grande voglia di risalire. Fino all’ultimo tutti devono stare sul pezzo, senza alcun motivo di scarico”. Nella scelta “considero anche i minimi dettagli. I centimetri sono importanti, ma non sono certo l’unico criterio, e la coppa mi ha dato indicazioni utli su alcuni elementi che potrebbero avere anche più spazio. Serve equilibrio sempre”