Ilva, salvi stipendi e livelli fissi della retribuzione dei dipendenti
La trattativa sindacale per il futuro dell’Ilva è partita con il piede giusto oggi a Roma dove i sindacalisti hanno incassato la disponibilità di A.M. InvestCo ad avviare una discussione che si basa sull’impegno della società acquirente dell’Ilva al mantenimento della struttura salariale e di livelli fissi della retribuzione, degli attuali diritti contrattuali e di legge e a ragionare su parte variabile dello stipendio con un accordo integrativo.
Ad esporre le ragioni aziendali davanti ai sindacalisti e al ministro dell’industria e dello sviluppo economico, Carlo Calenda, è stato il Ceo della Divisione europea di Arcelor Mittal, Geert Van Poelvoorde.
Le parti torneranno a incontrarsi il 9 novembre per proseguire la trattativa riguardante il piano industriale mentre per il giorno 14 dello stesso mese è fissato il proseguimento della vertenza sul piano ambientale che non riguarda direttamente lo stabilimento di Novi Ligure.
Arrivano le prime dichiarazione sugli sviluppi del caso Ilva e il ministro Calenda ha confermato che la “procedura ex articolo 47 viene congelata e si avvia la trattativa senza pregiudiziali. L’azienda ha confermato oltre alle diecimila assunzioni con i livelli salariali attuali, quindi il tavolo può ripartire”.
Il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli ha preso atto volentieri della disponibilità di AmInvestCo a riaprire la trattativa, dopo lo stop del 9 ottobre scorso, con l’impegno al mantenimento della struttura salariale e di livelli fissi della retribuzione (compresi scatti di anzianità), degli attuali diritti contrattuali e di legge e a ragionare su parte variabile con un accordo integrativo da contrattare alla luce del piano industriale. Garanzie che verrebbero confermate anche tenendo conto di una formale discontinuità con il passato perché prevista dalla procedura europea”.
Allo stabilimento Ilva di Novi Ligure hanno accolto con cauto, molto cauto, ottimismo quanto accaduto stamane al Mise:
“La disponibilità a trattare, dopo la lettera del 6 ottobre è comunque un fatto positivo. Per stipendi e anzianità sembrano non esserci problemi mentre per quando riguarda la continuità del rapporto di lavoro potrebbero essercene nel senso che da quanto traspare l’azienda intende assumere i dipendenti e non fare il passaggio diretto, ma questo lo verificheremo in sede di trattativa così come il problema degli esuberi che pare siano disposti a trattare stabilimento per stabilimento. Restiamo vigili – ha concluso Moreno Vacchina della rsu dello stabilimento Ilva di Novi Ligure – e attendiamo l’evolversi dell’incontro di giovedì 9 novembre”.