‘Impariamo a giocare come una squadra che lotta nelle zone calde’
Sensibile: 'Capisco la stanchezza della gente, mi preoccupa se si dovesse stancare Di Masi'
Sensibile: 'Capisco la stanchezza della gente, mi preoccupa se si dovesse stancare Di Masi'
“Fino al gol del Pisa ho avuto la sensazione che i ragazzi stessero inseguendo, tutti insieme, qualcosa. E lo stessero facendo da squadra. Dopo no. E’ evidente che siamo in grande difficoltà”. Pasquale Sensibile ha sceso la scaletta della tribuna sommerso da una contestazione che è figlia della rabbia e della paura, i due sentimenti che si sommano nel popolo grigio e che sono una la conseguenza dell’altra: rabbia perché la squadra costruita non è quella che serve per ripartire sulle scorie ancora calde dell’ultimo campionato, e paura perché, proprio alla luce di questa incapacità, individuale e del collettivo, spaventa il futuro dei Grigi. E’ pieno il mondo del calcio di storie di squadre partite per arrivare in alto, con un lungo elenco di figurine ‘Panini’ in rosa, che si sono ritrovate a lottare sul fondo e, anche, a scivolare all’indietro. Sensibile, a fine gara, ammette che “la prospettiva è abbassare l’asticella rispetto agli obiettivi stagionali. Dobbiamo imparare a giocare come una squadra che deve lottare nei bassifondi della classifica, e dobbiamo farlo in fretta. L’Alessandria deve giocare come hanno fatto, con noi, formazioni che abbiamo affrontato a inizio stagione”. Quanto c’è dell’ultima stagione, oltre ai giocatori che non sono stati ceduti, nella mancata promozione lo scorso anno? “Sono passati tre mesi e mezzo da quandi il 50 per cento di questo gruppo ha vissuto quello che tutti sappiamo. Questo è un gruppo serio che, però, non sta facendo vedere, neppure lontanamente. ciò di cui è capace. Io sono il professionsita che ha allestito questa squadra, che sta tradendo le aspettative e nel mirino devo esserci io”. Assunzione di responsabilità, e sarebbe difficile pensare ad un comportamento diverso, ma anche un indicazione, chiara, sul comportamento di tutti. “Capisco la stanchezza della gente. Però mi preoccupa di più se si dovesse stancare Luca Di Masi. E lo dico non per limitare le azioni e le reazioni dei tifosi. Lo dico a tutti noi professionisti: ci ha fatto l’ennesimo regalo , facendoci giocare in una cornice che non siamo riusciti ad onorare con un risultato. Ci stiamo allenando su un campo meraviglioso e tra una ventina di giorni ce ne sarà un altro. Credo che sarebbe un problema più grosso se si stamcasse Luca Di Masi”. Visto che, per ammissione anche del ds, sono cambiati gli obiettivi e che, per raggiungerli, conterà l’atteggiamento di tutti, questa Alessandria è, oggi, in grado di raggiungerli questi obiettivi? “Siamo partiti, in questo campionato, con determinate aspettative e abbiamo allestito una squadra, l’allenatore e io, condividendo ogni scelta e aspettando l’avallo del presidente. Abbiamo provato ad entrare in questo campionato pensando a determinati traguardi. Ad oggi, però, non ci stiamo riuscendo. Non abbiamo mai detto di aver costruito una rosa di campioni. Abbiamo detto di aver costruito una osa competitiva per la categoria, che in questo momento non sta preesentando sul campo, neppure lontanamente, quello che potrebbe avere nelle corde. Adesso come possiamo intervenire? Solo con il lavoro. Fino a gennaio, certo, ma non c’è nemmeno il bisogno di dirlo. Perché se io dico “fino a gennaio” è un gioco al ribasso che, prima di tutto dal punto di vista mentale, non fa bene a nessuno di noi. Ecco perché insisto nel dire – aggiunge Sensibile – che dobbiamo lavorare per tirarci fuori. Oggi, è vero, sembra impossibile. ma dobbiamo farlo. Stiamo provando a costruire qualcosa che duri nel tempo e, al 22 ottobre, non possiamo abbassare l’asticella e dire: tiriamo a campare e arriviamo a gennaio. Perché domenica, a Gorgonzola, l’allenatore deve escegliere tra questi giocatori che, proprio per questo, dobbiamo tenere verso l’alto e non farli sentire a termine”