‘Concreti: è il momento di uscire allo scoperto’
Stellini recupera anche Giosa. 'L'Arzachena? I giocatori conoscono a memoria'
Stellini recupera anche Giosa. 'L'Arzachena? I giocatori conoscono a memoria'
“L’Alessandria, in questo momento, deve essere una squadra molto concreta, in grado, al primo tentativo, di colpire l’avversario. E’ vero, serve molto cinismo, e su questo stiamo lavorando, per diventare un squadra pericolosissima”. Cristian Stellini ci tiene a fare una premessa, la sua felicità per la squalifica dimezzata, “una bellissima notizia per me. Dove si soffre di più? Ovunque. In panchina, però, si può condividere davvero tutto e subito con i ragazzi: ciò che è meno buono, ma soprattutto, le gioie, come il rigore trasformato al 94′ “. A proposito di rigori: l’ordine di chi li batte c’è o non c’è? “Eccome se c’è: il primo rigorista è Pablo Gonzalez, quando è in campo, il secondo è Nicola Bellomo. Ci possono essere poi giocatori che, in un determinato momento, se la sentono di nadare sul dischetto e di prendersi questa responsabilità, perché hanno voglia di lasciare il segno nella gara, e anche di questo si tiene conto, però, ripeto, la successione c’è, decisa a inizio stagione”. Ci tiene, il tecnico, a ribadirlo, anche per allontanare pensieri di disorganizzazione o, peggio ancora, di improvvisazione, che poteva essere stata trasmessa da alcune parole nel dopogara con il Prato. Proprio dalla prima vittoria della stagione, con 60′ molto faticosi, Stellini ha ricavato indicazioni utili. “Il Prato si è mostrato esattamente come ci eravamo preparati ad affrontarlo e noi siamo stati pazienti nel primo tempo, quando abbiamo comunque avuto le possibilità per segnare e non le abbiamo sfruttate, ma non abbiamo rischiato. E abbiamo alzato il ritmo nella ripresa, abbiamo aggredito la partita, creando i presupposti per la vittoria. E’ importante avere l’atteggiamento giusto: non possiamo essere spavaldi in un momento in cui dobbiamo essere prudenti, e non si può essere prudenti e spavaldi al tempo stesso. E’ fondamentale prendere una linea ben precisa. Questo, per noi, è il momento di essere molto concreti”. Anche, e soprattutto, contro una Arzachena che sta legittimando la posizione in classifica. “Ha giocato ottime partite sfruttando una caratteristica importante: gioca di squadre e ha molto fame nel rincorrere il risultato. Che ha ottenuto restando molto compatta e sfruttando così, al meglio, le eccellenti individualità. Molte già insieme in un campionato vincente e, oggi, hanno anche grande fiducia”. Il 4-4-1-1 dei sardi quali problemi potrebbe causare? “Ha un attaccante ben strutturato e quando non riesce a trovare la velocità, la crea con le palle lunghe perarrivare alle spalle di Vano e cacciare anche le seconde palle. Per tipologia di gioco ricorda il Pro Piacenza: con un giocatore forte, ma anche mobile, quale è appunto Vano, e con altri elementi tra le linee, dinamici. Se, invece, in attacco gioca Sanna, allora muove velocemente la palla e attacca la profondità alle spalle dell’avversario. E lo fa bene, perché i giocatori si conoscono e hanno tempi rapidi”. Proprio la conoscenza e l’abitudine a giocare insieme è un vantaggio dei sardi. “Che, però, noi dobbiamo provare ad invertire, visto quando lavoriamo e, anche, la forza che abbiamo. Noi dobbiamo uscire allo scoperto e giocare partite di grande ritmo e intensità”. Cambierà qualche interprete rispetto a sette giorni fa? Possibile: abbiamo giocatori non ancora in perfetta condizione e altri che, invece, stanno crescendo. Ho alcuni dubbi: in mezzo al campo tanti elementi, sulla carta, forti e che stanno tutti molto bene”. Non cambierà, invece, il modulo. “Io non mi fossilizzo sul modulo: ma sull’avversario, che dobbiamo pressare, lottare per conquistare la palla o temporeggiare perché la palla va conquistata un po’ più bassa. A volte può sembrare un 4-4-2, a volte un 3-5-2; ma sta ai giocatori in campo e a me in panchina sare il giusto indirizzo alle cose. Bisogna trovare in campo le giuste letture, come è stato con il Prato e anche a Monza”. Il peso della vittoria di sette giorni fa? “Ci dobbiamo portare la capacità di stare dentro la partita fino al 94, con grande voglia di fare risultato. Un atteggiamento che abbiamo avuto anche in altre gare e ci deve rimanere dentro. Molto importante, anche, non aver subito gol per la seconda volta, come già a Siena”. Recuperato Giosa? “Sta bene. Sette giorni fa l’ho un po’ messo in difficoltà, perché rientrava da un periodo di inattività, ma ho ritenuto di aver bisogno di lui anche se non al top. E ha fatta quello che doveva e domani ci sarà. Voglio sottolineare ancora che, domenica, tutti hanno lottato nel modo giusto per ottenere quel risultato e deve essere sempre così”