“Finalmente a casa. Il Moccagatta alleato per partire”
Esordio anche per il vice di Stellini. "L'episodio per sbloccare la partita dobbiamo trovarlo noi"
Esordio anche per il vice di Stellini. "L'episodio per sbloccare la partita dobbiamo trovarlo noi"
Il giorno dei debutti: dell’Alessandria, in questa stagione, al Moccagatta e di Stefano Bettella nel calcio professionistico da allenatore, lui che da giocatore, solido difensore, ha giocato anche in A, a Empoli, segnando pure una rete. “Finalmente torniamo a casa. Speriamo che sia di buon auspiscio per noi, che ci aiuti a partire. Fino ad ora la nostra stagione è stata a singhiozzo, ritornare nel nostra stadio, che per molti è una scoperta, speriamo serva per trovare continuità. Il luogo, la gente per iniziare davvero questo campionato”. Al Mocca Bettella è stato, fino ad ora, solo spettatore – “sono venuto a seguire qualche gara” – i Grigi devono incominciare ad essere primi attori, e non nelle retrovie” – le emozioni le rimanda a domani, “fino ad ora non ho ancora pensato a come mi sentirò entrando in campo. Lo farò domani. Con la gara a metà settimana non c’è stato neppure il tempo: con mister Stellini e il resto dello staff ci siamo dedicati ai ragazzi, tra oggi e domani ci confronteremo, Stellini ed io, proprio sulla gara con il Prato”. L’intesa tra i due c’è ed è collaudata, terzo anno insieme dopo i due nella Primavera del Genoa. Fino ad ora Bettella si è concentrato sulla fase d’attacco, soprattutto su quella soluzione del movimento dei tre attaccanti che vanno a pressare gli avversari quando costruiscono l’azione, come si è visto anche a Monza e nell’allenamento di venerdì. “Mettiamoci bene in testa che i primi difensori sono gli attaccanti. Con una buona fase difensiva, facilitano anche il lavoro dei compagni che stanno dietro. Non si può e non si deve mai prescindere da un atteggiamento difensivo fatto bene”. I giocatori lo metabolizzano come? “I ragazzi ‘digeriscono’ senza problema il lavoro che viene chiesto loro di fare. Sotto quell’aspetto i giocatori, tutti, sono molto professionali”. Il clima? “Ottimo. Qualcuno potrebbe sorprendersi, perché la situazione di classifica potrebbe far pensare a tensione. Invece è, esattamente, l’opposto”. Stare in ritiro, di fatto da lunedì sera fino a domani dopo la gara, aiuta? “Anzitutto ci tengo a ribadire che non è stato un ritiro ‘punitivo’, perché era già stato deciso: condizionato non dai risultato, ma dalle tre partite ravvicinate e dal piacere di stare insieme”. Arriva il Prato, avversaria di tante sfide cruciali e anche questa la è. Prato reduce da una sconfitta pesante in casa (a Pontedera), contro la Carrarese. “Non ci facciamo ingannare, soprattutto noi che nelle ultime due stagioni abbiamo allenato i giovani. Giovani che passano da una ottima prestazione ad una meno brillante. E il Prato ha molti giovani, come caratteristica la velocità di cambiare atteggiamento e rendimento da una settimana all’altra”. Il Prato? “Molto giovane, molto dinamico, molto volenteroso: ecco perché solo sulla carta potrebbe sembrare una partita abbordabile e, invece, può nascondere insidie”. Confessa, Bettella, di non vedere l’ora di essere a bordo campo, in una gara che deve essere la svolta. “Deve arrivare: in queste prime partite i ragazzi non hanno fatto male, ma al primo episodio ci siamo ritrovati sotto. Questa volta dobbiamo essere noi ad andare in vantaggio”. Come non è mai stato in questo avvio di stagione. Tutti disponibili, ad eccezione di Nicco e Vannucchi: modulo e interpreti rimandati al confronto tra Stellini e Bettella, a poche ore dal match