Sprofonda l’Alessandria. Adesso è crisi nera
Per l'Arezzo decide Di Nardo. Prestazione orrenda, la rabbia dei tifosi
Per l'Arezzo decide Di Nardo. Prestazione orrenda, la rabbia dei tifosi
Alessandria – Arezzo 0-1
Marcatori: st 29′ Di Nardo
Alessandria (3-5-2): Agazzi; Casasola, Gozzi, Piccolo; Nicco (34’st Russini), Branca (14’st Cazzola), Ranieri, Bellomo (14′ st Sestu), Pastore; Gonzalez, Bunino (34’st Marconi). A disp.: Pop, Celjak, , Sciacca, Fischnaller, Fissore, Gazzi, Rossetti, Gjoni
Arezzo (3-5-2): Borra; Muscat, Varga, Rinaldi; Luciani, Foglia (24’st D’Ursi), De Feudis, Corradi (13’st Yebli), Sabatino; Moscardelli, Di Nardo (39’st Cenetti). A disp.: Ferrari, Talarico, Benucci, Criscuolo, Gerardini, Quero, Franchetti. All.: Pavanel
Arbitro: Maggioni di Lecco
Assistenti: Lombardo di Sesto San Giovanni e Moktar di Lecco
Note: Giornata nuvolosa, terreno sintetico, al ‘Piola. Spettatori: 650 circa (paganti 608) Espulso Luciani al 48’st per gioco violento Ammoniti: Muscat , Sabatino, Branca, Yebli per gioco falloso. Angoli: 7-4 per l’Alessandria. Recupero: pst 0′, st 5’
Dove si può andare quando non si tira mai in porta? Quando si fanno esperimenti nel momento in cui servono certezze? Dove si può andare quando l’Arezzo, stessa classifica, sembra di un’altra categoria perché ha un gioco e ha fame? Si va sul fondo, cancellando i segnali, timidissimi, di ripresa intravisti a Siena. Preoccupante questa Alessandria senza personalità, senza idee, senza gioco, che consegna la partita agli ospiti: una prestazione vergognosa per l’inconsistenza totale di un gruppo di giocatori, e di chi li guida, che definire una squadra è un assurdo non solo linguistico. Adesso c’è da avere paura. Tanta. Perché non si vede proprio come uscire dal tunnel: gli altri danno lezione, l’Alessandria subisce ed è brutta, inquadrabile, inaccettabile
LE SQUADRE
Il vestito tattico è lo stesso, 3-5-2, variando alcuni interpreti: in attacco torna Gonzalez al posto di Fischnaller, per la prima volta dall’inizio in coppia con Bunino. A centrocampo confermato Nicco largo a destra e Branca interno, la regia a Ranieri e Bellomo ancora mezzala, ma con Pastore largo a sinistra. Anche l’Arezzo si schiera con un modulo speculare, un 3-5-2 con De Feudis davanti alla difesa e Di Nardo in tandem offensivo con Moscardelli
LA PARTITA
Lo studio prolungato nella prima metà del primo tempo è interrotto solo da pochi sprazzi: dopo pochi secondi, traversone di Casasola da destra, la dfesa anticipa Bunino. Al 9′ occasione gol sul taglio di Branca, ma quando colpisce di testa Pastore, sull’esterno rete, è già in posizione irregolare. Al 22′, angolo dalla destra, batte bene Corradi e Agazzi smanaccia. Al 27′ Gonzalez si conquista una punizione dal limite, che batte un metro sulla traversa. Poco, molto poco, anche perché sulle fasce Nicco e Pastore viaggiano poco, anche perché raramente innescati dai compagnie Branca e Bellomo avulsi dal gioco, tanto che Stellini inverte la loro posizione. L’unico a dare pressione alla difesa avversaria è Gonzalez, con un paio di giocate, come al 33′ quando da sinistra mette sul secondo palo per la girata di Casaola, che impatta bene, ma la palla è sul fondo. E il finale è tutto dell’Arezzo, con due occasione enormi sui piedi di Moscardelli: al 38′ Sabatino aziona Moscardelli, che controlla e calcia alla destra di Agazzi, di pochissimo. Tre minuti dopo è Corradi ad azionare il capitano degli amaranto, che grazia il portiere grigio da pochi passi. Brutta davvero questa Alessandria, più gioco, più possesso e più pericolosità per l’Arezzo.
All’inizio della ripresa Stellini riporta Bellomo a sinistra. Al 3′ Alessandria vicina al gol: Bellomo azione Nicco, che mette in area per Pastore, provvidenziale, per l’Arezzo, l’anticipo di Borra. Ma ben più decisivo è l’intervento di Agazzi sulla conclusione di Corradi. Il cambio invocato a gran voce dai poco più di 600 tifosi avviene al 13′: Stellini richiama Branca e inserisce Cazzola, e anche Sestu per Bellomo, di fatto una bocciatura per i due interni di centrocampo. Anche se lascia perplesso vedere un uomo di fascia come l’ex Chievo giocare interno. Cambia poco, anzi, il leit motiv della gara è identico alla prima frazione,l’Arezzo che accorcia bene gli spazi e arriva sempre prima sulle seconde palle. E al 29′ segna: nasce da un fallo laterale battuto da Piccolo, nessun compagno è piazzato, Yebli conquista palla e serve in profondità Di Nardo che, tutto solo, infila Agazzi. E’ una mazzata che toglie le ultime, poche certezze, perché tracolla anche il reparto meno peggio, la difesa, che si fa infilare. Ci sono ancora 20 minuti a disposizione, ma la reazione non c’è. L’Arezzo gestisce senza affanno, prova anche un paio di ripartenze. Il nulla totale. E, alla fine, come due settimane fa , i giocatori vanno sotto la curva a raccogliere la rabbia di chi vede i Grigi colare a picco e non ci sta. Dagli spalti un coro, “Sensibile devi andare via anche tu”