“Le lettere di Ariete”: il romanzo di Lucilla Meneghelli al Museo della Gambarina
Sabato 30 settembre la presentazione del libro: al Museo Etnografico della Gambarina l'autrice piacentina verrà intervistata da Mariavittoria Delpiano per raccontare il romanzo appassionante che vede come interprete principale Rossana, avvocato quarantacinquenne alle prese con turbamenti emotivi e tormenti passionali
Sabato 30 settembre la presentazione del libro: al Museo Etnografico della Gambarina l'autrice piacentina verrà intervistata da Mariavittoria Delpiano per raccontare il romanzo appassionante che vede come interprete principale Rossana, avvocato quarantacinquenne alle prese con turbamenti emotivi e tormenti passionali
Gli avvenimenti sono descritti in prima persona dai tre protagonisti. Un quarto personaggio, anonimo, scrive sensuali lettere a Rossana firmandole con lo pseudonimo di Ariete. La corteggia in un modo intrigante e anche un po’ inquietante, recapitando le lettere nella casa di famiglia in Appennino dove si svolge quasi esclusivamente la storia. Il tutto accade in un breve arco temporale, il ritmo è cadenzato dai tormenti di Rossana e dagli avvenimenti che le ruotano attorno, in continua evoluzione.
La scrittura è essenziale e diretta e lascia intendere gli aspetti più interiori, descrive solo gli stati d’animo a “fior di pelle”, mentre il gusto dell’analisi più profonda viene lasciata al lettore.
Intorno al libro è nato un progetto di promozione letteraria: un concorso letterario “La più bella lettera d’amore anonima” , terminato con la premiazione il 21 luglio a Matera e un tour di presentazione che ha toccato molti luoghi italiani partendo da Caltanissetta per arrivare ad Alessandria.
Lucilla Meneghelli è nata in provincia di Piacenza, il giorno di Natale del 1964. Si è laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1991. Ha iniziato l’attività di scrittrice nel 2005, quando, quasi per gioco, ha pubblicato, con l’aiuto della figlia di quattro anni, una favola per bambini sulla bioarchitettura, Didì cambia casa, oggi disponibile in e-book. Nel 2014 ha partecipato al concorso letterario indetto dal comune di Collecchio (PR) “Storia di una donna”, e il suo racconto, “La zia Cocca” è risultato finalista, tra i primi dieci, e pubblicato. Le lettere di Ariete è il suo primo romanzo.
Elisabetta Biggio è nata il 13 maggio del 1965 a La Spezia, abita a Sestri Levante, lavora in Liguria e in Emilia. Pedagogista, esperta in processi formativi, instructional designer e personal brand trainer. “Credo nella motivazione per far emergere competenze e peculiarità, per insegnare a gestire al meglio i rapporti sociali ed affettivi, per eliminare abitudini o schemi di comportamento indesiderati. Pedagogista come life coach”.
Gammarò edizioni. Il marchio editoriale Gammarò è entrato a far parte della ‘scuderia’ Oltre edizioni (casa editrice ligure fondata nel 2009) nel gennaio 2015 e sotto la guida esperta di Vincenzo Gueglio, direttore editoriale, ha sposato lo spirito che ha guidato i passi della casa madre.. L’obiettivo è di presentare fatti e argomenti da punti di vista originali o, almeno, poco frequentati, mettendo in luce conoscenze non ancora adeguatamente indagate dalle attuali discipline storiche, scientifiche, filosofiche, antropologiche, artistiche e religiose. Il mercato dell’editoria globalizzata è povero di occasioni, nonostante sia saturo di prodotti. Gammarò vuole fornire ai lettori incontri con temi, opere, autori importanti ma non conosciuti dalla grande editoria.