Cerutti: ‘Casale è continuità’
Ma il patron rossoblù chiude al rinnovo di Ramondino e Martelli
Ma il patron rossoblù chiude al rinnovo di Ramondino e Martelli
“Sono eccitato come al primo giorno di scuola”. Questa la sensazione più forte, alla vigilia del debutto della Junior in campionato (domenica al PalaFerraris con Siena), per il patron rossoblù Giancarlo Cerutti. Dopo quasi vent’anni di presidenza la voglia di pallacanestro resta grande. “All’inizio di campionato si arriva sempre con molti sogni, speranze e intuizioni, che spero si mantengano. La squadra è stata costruita bene: un giusto mix tra giocatori di qualità, un nucleo di giocatori di grande esperienza e giovani che sono cresciuti”. Una squadra che per il presidente è in grado di centrare l’obiettivo sportivo. “Gli allenatori non amano molto che il presidente alzi l’asticella, ma ritengo che pensare di entrare nei playoff sia una giusta aspettativa”. La nuova squadra piace a Cerutti che vede in Sanders un possibile big dell’A2. “Sanders sarà uno dei migliori giocatori del campionato: avrà bisogno di tempo perché viene da una stagione travagliata, ma farà bene”. Sugli altri nuovi il giudizio è positivo. “Marcius, seppur per i pochi minuti che l’ho visto giocare, mi ha fatto un ottima impressione. Cattapan ha invece dimostrato di essere cresciuto molto già nel corso di queste amichevoli”. Poi ci sono gli obiettivi extra-campo. “Investimento nel settore giovanile, perché è un traino per il territorio, fare della partita un momento di gioia per i nostri tifosi e le loro famiglie e continuare i nostri progetti sul sociale con la Fondazione Uspidalet e all’Associazione di Santa Caterina”. E riguardo al settore giovanile, da sottolineare che la Novipiù quest’anno avrà nei dieci due ragazzi prodotto del vivaio. “L’anno scorso abbiamo vinto il terzo premio come minutaggio per gli Under. Questo è frutto di un politica che Martelli e Ramondino hanno portato avanti con insistenza e che sta dando buoni risultati. Sicuramente il fatto di avere giocatori cresciuti qui e che ora hanno un posto in prima squadra come Davide Denegri e Fabio Valentini, vuol dire aver centrato gli obiettivi e trasmesso un’identità al territorio. E’ qualcosa che ho detto già 18 anni fa quando sono diventato presidente e sapete che io difficilmente parlo a vanvera. Quando pensate a me – sottolinea il presidente – dovete pensare al concetto di continuità. Questa parola esprime la mia filosofia”. Ma riguardo ai contratti del direttore generale Marco Martelli e all’allenatore Marco Ramondino (entrambi in scadenza a fine stagione) arriva una chiusura. “Mi sembra un discorso prematuro. Avremo tutta la stagione per parlarne. Ma la continuità la garantisce la società, non gli uomini.E’ sbagliato personalizzare. La società andrà avanti anche dopo di me, si figuri se il problema, con tutto il rispetto, sono gli allenatori o i direttori generali”. Infine arriva l’affondo sull’organizzazione del campionato. “Continuo a ribadire che i due gironi siano un errore concettuale: ho detto più volte di alternare la divisione dei gironi per dare più varietà e equilibrio. Un altro errore è stato sicuramente fondere i due campionati in un campionato a 32 squadre. Ci capita di andare a giocare in palazzetti che hanno capienza richiesta solo sulla carta”.