‘Il cambio di allenatore non è una soluzione che ci riguarda’
Sensibile: 'Le scelte fatte per le caratteristiche nostre e degli avversari. Due carenze numeriche in rosa'
Sensibile: 'Le scelte fatte per le caratteristiche nostre e degli avversari. Due carenze numeriche in rosa'
“Il cambio di allenatore non è una soluzione che ci riguarda”. Premessa di Pasquale Sensibile prima qualsiasi altra valutazione dopo il tracollo con il Livorno che ha evocato spettri del passato, lo 0-3 nella gara di esordio dopo il ritorno in C1, gestione Spinelli, e a segnare, per il Livorno, fu anche Igor Protti, Con una differenza: allora il divario era netto e gli obiettivi diversi. In questo campionato, sulla carta, no “Quella che abbiamo visto, tutti, che hanno visto i nostri tifosi, era l’ultima prestazione che avremmo voluto offrire. C’è tantissima differenza tra quello che vedo, ogni giorno sul campo e sulla prova di questa sera. Capiamo e rispettiamo l’amarezza dei nostri tifosi, che purtroppo poggia su basi molto solide. Sta solo a noi far cambiare idea a tutti e l’unica strada che conosco è il lavoro”. Pasquale Sensibile arriva, per primo, in sala stampa: gli 800 al Piola, i molti a casa davanti alla tv, sono molto più che arrabbiati. Sono increduli, sono preoccupati, vogliono sapere, soprattutto dopo una prova come quella con il Livorno, dove vuole davvero andare l’Alessandria. Concretamente, nei fatti, quelli che proprio non si sono visti. “Io sono abituato a mettermi, sempre, davanti a tutti, se vedo che gli uomini di cui sono responsabile hanno comportamenti seri: posso dire che questi giocatori hanno comportamenti seri, che l’Alessandria ha un allenatore serio, motivato, con le idee chiare e le esprime. Non fatelo passare per un innovatore a tutti i costi”. Anche se, francamente, Celjak quinto a sinistra è sembrata una innovazione, non la sola, senza senso. Sa bene Sensibile che, quando sottolinea che “il calcio può riservare serate come questa”, moltissimi, quasi tutti, se non tutti pensano ad una frase di comodo. “Siamo sinceramente dispiaciuti. Non volevamo iniziare questa stagione in questo modo: in questo momento siamo incudine e dobbiamo incassare tutto, anche insulti e ironia. Dobbiamo far cambiare idea alla nostra gente: oggi sembra una impresa epica, ma io penso che ci sono i tempi, i modi e gli strumenti per farlo”. Ammette, Sensibile, carenze numeriche nell’organico. “Terzino sinistro di ruolo, prova ne sia che stiamo adattando altri giocatori, e il vice di Sestu. Gazzi non è una fonte di gioco? In mezzo si può dare la priorità alla quantità e cercare la qualità sugli esterni. La fonte di gioco, ad esempio, può essere anche Roberto Ranieri”. Il peso, molto scarso in attacco? Bunino è altro rispetto a Bocalon, ma è un giocatore con una media realizzativa per minuti alta”. Difende la strategia dell’Alessandria, il ds. “Abbiamo fatto scelte a luglio, e il mister deve fare scelte prima di ogni gara, valutando quello che vede in settimana, le caratteristiche dei nostri giocatori e quelle degli avversari”. Però, per la terza gara consecutiva, l’Alessandria parte con una formazione, che viene poi cambiata nella ripresa. “Lo abbiamo sempre fatto per rincorrere. Con il Livorno lo abbiamo fatto in una maniera disarmante e non è stato possibile recuperare. Perché il margine era troppo ampio e, con tutto il rispetto per Pontedera e Pro Piacenza, di fronte c’era una squadra che, con quel margine, se vuol fare girare palla è dura prenderla”. Restano, anzi sono amplificati, i dubbi sulla rosa nel suo complesso e sulle scelte degli uomini. “E io non sono qui per accampare scuse. Con i miei giocatori sono stato chiaro: se li vedo assumere comportamenti seri, dignitosi e professionali, io mi metterò sempre davanti a loro”. Insiste, il ds, “sul rispetto, che è massimo, per la rabbia dei tifosi”. Con uno sguardo al passato. “Quello che è successo un anno fa deve essere un monito, ma anche un richiamo costante della memoria. Perché è accaduto qualcosa che ha del clamoroso, ma non voglio strapparmi le vesti e fare la vittima predestinata dopo tre partite: c’è solo da lavorare, con un gruppo che è cambiato molto e che ha un allenatore nuovo e queste, sia chiaro non sono scuse”. E, allora, come cambiare questa Alessandria? “Sono stato chiaro con i giocatori: al primo atteggiamento di dismissione mentale, di vittimismo, di ricerca di alibi, troveranno in me il peggior nemico Qui c’è una unica strada: la nostra è una falsa partenza di un campionato, e con questo allenatore la serietà, l’intensità e la qualità del lavoro sono garantite”