‘Giochiamo con le armi che abbiamo. Basta concessioni’
Stellini . "Ben 25 palle in area da sfruttare e non lo abbiamo fatto"
Stellini . "Ben 25 palle in area da sfruttare e non lo abbiamo fatto"
Non è contento, Cristian Stellini. O, almeno, lo è al 50 per cento, per il secondo tempo. Non certo per le troppe concessioni al Pro Piacenza. “Due occasioni nel primo tempo sono troppe. Anche perché nella seconda ha anche segnato”. Regali assolutamente da eliminare, ma è, soprattutto, sulla mentalità e sull’atteggiamento che il tecnico insiste. “Non possiamo distrarci mai, perché poi le partite arrivano dove vogliamo noi, sul nostro piano. E noi dobbiamo aspettare quel momento per sfruttarlo al massimo. Non partire da uno svantaggio, perché rimontare costa energie, anche rischi che dobbiamo prenderci, come abbiamo fatto questa sera e l’abbiamo anche gestiti. Ma non dobbiamo andare in svantaggio, questo è uno degli aspetti fondamentali”. La scelta di Gazzi playmaker, con Branca e Nicco interno, lasciando Cazzola inizialmente in panchina, è stata dettata dalle caratteristiche e dal gioco dei piacentini? “Ci serviva dinamismo, perché il Pro ha centrocampisti molto dinamici, che non danno punti di riferimento, giocano molto bene e trovano sempre soluzioni attaccando la profondità. Avere un elemento come Cazzola, che ha difficoltà negli spazi stretti, poteva essere un problema”. Nessuna pausa, “non solo questa settimana, in cui giocheremo venerdì sera. Almeno fino a Natale, perché per noi, anche le giornate di riposo, in realtà, sono giornate di lavoro. La mentalità deve cambiare, nella testa di tutti quanti, mia e dei giocatori. Continuo a percepire l’idea che che si pensi che noi siamo qualcosa più degli altri. E, invece, noi siamo questi: dobbiamo saperlo e dobbiamo giocare con le nostre armi, non con armi che non abbiamo. Anche il Pro Piacenza ha qualità, sono molte le squadre che hanno qualità. Anche qualità che noi non abbiamo. Dobbiamo essere tanto umili quanto bravi nel capire i momenti in cui si deve gestire, quelli in cui è necessario soffrire e quelli in cui bisogna mettere la qualità che abbiamo. Quando parlo di qualità penso alle 25 volte, almeno, in cui abbiamo messo venticinque palloni in area, ma senza che nessuno li attacchi”. Categorico, Stellini. “Dobbiamo giocare con le nostre armi. Tanto distrazioni capitano perché noi vogliamo interpretare la gara su un piano che non è il nostro”.