Sono stati cloruri e solfati a uccidere i pesci del rio
Disastro ambientale nel Ghisone, tra Frascaro e Borgoratto
Disastro ambientale nel Ghisone, tra Frascaro e Borgoratto
I tecnici dell’Arpa hanno effettuato prelievi di acqua a Frascaro, in località Ponte Rosso, dove scorre il Ghisone, un rio in cui sono morti molti pesci e dal quale, da alcuni giorni, si alza una puzza inconsueta. “Il Piccolo” di venerdì ha raccontato il problema, denunciato dai sindaci di Frascaro, Piero Ciberti, e Borgoratto, Simone Bigotti. Secondo l’Arpa, “nelle acque del torrente sono state introdotte sostanze contenenti alte concentrazioni di cloruri e solfati che hanno gravemente alterato le caratteristiche chimiche dell’ecosistema acquatico condizione necessaria per la vita acquatica. In altre parole si è registrata, al momento, la presenza di sali (cloruro di sodio e solfato di sodio ad esempio utilizzati lungo le strade o molto più probabilmente, ma è ancora tutto da confermare, l’acqua di lavaggio delle resine a scambio ionico di qualche impianto industriale) che hanno alterato la conducibilità dell’acqua, il suo Ph, ovvero le condizioni necessarie a garantire la presenza di fauna acquatica. Importante anche la presenza di batteri di origine fecale (2,5 milioni di unità per millilitro d’acqua) indicatori del carico inquinante presente nel torrente. Le analisi invece non hanno riscontrato la presenza significativa di tensioattivi”.