Agricoltura in ginocchio dopo la grandine: danni fino al 70% dei raccolti
La violenta grandinata che, lunedì pomeriggio, ha colpito varie zone della provincia (ma non la città di Alessandria) ha messo in ginocchio il mondo agricolo, già in grossa difficoltà per colpa della perdurante siccità.
Brachetto e Moscato, ma anche Barbera e Dolcetto, in molte zone dell’Acquese – tra Alice Bel Colle, Ricaldone e Moirano in particolare – è ormai addio alla vendemmia, con i chicchi di grandine che sono andati acompromettere il 60-70% di ciò che era rimasto dopo l’ondata di gelo dei mesi scorsi.
Anche Alessandrino e Novese tra le zone più colpite, con orticole, pomodoro da industria, cece, mais, seminativi e noccioleti gravemente danneggiati in una pazza estate che hanno fatto salire a ben oltre 2 miliardi il conto dei danni nelle campagne italiane.
“La grandine – conferma il presidente provinciale di Coldiretti Alessandria, Roberto Paravidino – è la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione, perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni, vanificando il lavoro di un intero anno. Le precipitazioni, peraltro, non hanno scalfito lo stato di grave siccità dei campi, perché l’acqua, per poter essere assorbita dal terreno, deve cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano danni e pericolo di frane e smottamenti”.
I tecnici della Cia, invece, sono al lavoro per stimare i danni provocati da chicchi di ghiaccio grandi come noci. Danneggiati porticati, tettoie, strutture e macchinari agricoli e, per quanto riguarda le coltivazioni, in particolar modo noccioleti, frutteti, seminativi e produzioni orticole nelle zone di Quattordio, Masio, Acqui Terme, Terzo, Strevi, Alice Bel Colle, Ricaldone e Cassine.
“E’ ancora difficile fare una conta precisa dei danni – ammette il presidente provinciale, Gian Piero Ameglio – ma alcuni imprenditori riferiscono un danno che arriva addirittura all’80%. Tutto questo si verifica, oltretutto, in un momento molto delicato, determinato dalla fase di raccolta per l’ortofrutta e dagli ultimi passaggi prima della vendemmia. E la grandinata si somma agli eventi insoliti e dannosi per il comparto verificatisi negli ultimi mesi, come le esondazioni di novembre e la gelata di aprile”.