“Lavorare con Servili mi rende orgoglioso e mi responsabilizza ancora di più”
Agazzi: "Ho telefonato a Vannucchi, tornerà più forte di prima"
Agazzi: "Ho telefonato a Vannucchi, tornerà più forte di prima"
“Sapete come chiamavano Andrea Servili al SudTirol? Il ‘sindaco’, perché lui era davvero molto di più del portiere della squadra della città. Sapere che ha fatto il mio nome per la porta dell’Alessandria e il fatto che adesso sono qui, a Bardonecchia, a lavorare con i Grigi e per i Grigi, mi inorgoglisce e mi responsabilizza ancora di più per dare il mio meglio per la squadra”. Michael Agazzi ha appena concluso il suo primo allenamento a Bardonecchia, insieme a Pop e Varesio, e al giovane Gioni, e sotto la direzione di Servili. “Insieme nel campionato 2003 – 2004, di lui ho un ricordo meraviglioso. Un ragazzo che si è sempre comportato bene e quando uno si comporta bene può sempre andare in giro a testa alta”. Sono passati 13 anni: mai pensato, in questo lungo periodo, che vi saresti ritrovati, ma in ruoli diversi? “Non posso dire né sì, né no, perché sono fatto così, cerco sempre di vivere il momento, le vicende del calcio come arrivano. Di certo ho sempre visto Andrea come un buon amico e un ottimo compagno di squadra: tornare insieme, lo ribadisco, mi responsabilizza molto”. Agazzi ha giocato l’ultima stagione a Cesena, in prestito dal Milan, con cui ha concluso il contratto triennale. Dopo la firma dell’annuale con l’Alessandria, una delle prime cose è stata la telefonata a Vannucchi. “Perché anche io, alcuni anni fa, ho avuto un infortunio identico al suo: gli ho fatto i miei auguri (Vannucchi sarà operato venerdì mattina a Torino, ndr) e gli ho raccontato la mia esperienza. L’operazione andrà benissimo e ‘Igli’ tornerà più forte di prima”. Tanta A, anche B, pure un’esperienza all’estero. Adesso Agazzi riparte dalla C: un salto all’indietro? “Ci sono sempre percorsi da affrontare, nel calcio come nella vita: oggi ho iniziato il mio nuovo percorso, con una certezza, darò tutto me stesso per ottenere il nostro obiettivo. Sono molto sereno: lavoro e metto l’anima ogni giorno, alla fine faremo i conti”. L’intervista completa, con altri dettagli, sul Piccolo in edicola venerdì