Derthona Basket- Gavio, il matrimonio dell’estate
Accordo triennale da 200 mila euro a stagione. Sulle maglie il marchio Bretram
Accordo triennale da 200 mila euro a stagione. Sulle maglie il marchio Bretram
Derthona-Gavio, il matrimonio dell’estate. La notizia dell’accordo era già circolata da giorni. Ma la presentazione ufficiale della partnership tra il Derthona Basket e il nuovo main sponsor Betram (socìetà del Gruppo Gavio che si occupa di nautica di lusso), alla presenza del sindaco di Tortona Gianluca Bardone non ha tradito le attese. Accordo triennale da 200 mila euro a stagione. Una boccata di ossigeno per il Derthona Basket e una possibilità concreta e solida di programmazione. Di questi tempi, nella pallacanestro italiana, oro puro. Ne è ben consapevole il presidente del Derthona Roberto Tava (il grande tessitore dell’accordo): Siamo orgogliosi che un gruppo come quello Gavio ci abbia considerato degni di questa attenzione. A livello di main sponsor si passa da un gruppo Tortonese come quello Orsi, che resta nostro sponsor, ad un altro gruppo tortonese: l’appello lanciato un anno fa alle forze imprenditoriali cittadine è stato raccolto. Questo ci permette di far fronte al progressivo disimpegno della famiglia Ghisolfi, a cui va sempre il nostro ringraziamento, che si è verificato negli ultimi anni”. Beniamino Gavio spiega così la celta di affiancare il Derthona Basket utilizzando il marchio Bretam? “Viviamo qui, vogliamo aiutare il territorio. Da ragazzo giocavo a basket – spiega l’imprenditore – ma non ero certo un fenomeno. In passato abbiamo aiutato il calcio giovanile che ha una valenza sociale, adesso abbiamo deciso di aiutare questa realtà tortonese che ha dimostrato serietà. Ci è sembrato giusto dare un supporto economico. Betram? E’ un marchio Usa, la patria della pallacanestro”. E un concreto e appassionato Beniamino Gavio, presidente del Gruppo, lancia sul tavolo la grande notizia di giornata. “Col Sindaco stiamo ragionando per vedere se si riesce a costruire un palazzetto dello sport a Tortona. Una struttura che possa servire alla città. Del resto, chiosa con una battuta sanguigna in puro spirito tortonese, “una cosa è certa noi non possiamo andare a giocare a Casale Monferrato”.