Smaltimento illegale di rifiuti dalla Campania, arrestato capo impianto dell’Aral
Anche un capo impianto dell’Aral di Castelceriolo – G.E., di 60 anni – è stato arrestato a conclusione di una articolata e complessa attività d’indagine portata avanti dai Carabinieri del Noe di Milano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia e dalla Dda, insieme ai carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Milano, in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania, in collaborazione con i vari Comandi provinciali.
Arrestati con l’accusa di traffico illecito di rifiuti anche P.B., 46enne amministratore unico delle società B&B Srl di Torre Pallavicina (Bg) e Bps Srl di Abbadia Lariana (Lc), mentre D.S., 63enne broker della EcoSavona Spa è stato colpito dalla misura interdittiva del divieto di temporaneo totale di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per 12 mesi.
Numerose le perquisizioni e i sequestri di beni emessi dal Gip di Brescia a carico di appartenenti a una strutturata organizzazione criminale, frutto di una joint venture tra aziende private e pubbliche, che di fatto hanno invertito il senso della rotta illegale dei rifiuti, portando a smaltimento in Lombardia e Piemonte circa 100.000 tonnellate di ecoballe provenienti dalla Campania.
Il trasferimento avveniva su autotreni intestati a tre società di trasporto conniventi (Ressia Autotrasporti & C. di Alessandria, Autotrasporti Luterotti Srl di Brescia ed Euroimpresa Srl di Novi Ligure), colpite dal provvedimento di sequestro preventivo emesso dall’autorità giudiziaria.
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