Morì tre giorni dopo il parto: ‘nessuna responsabilità medica’
Discussa ieri la super perizia, ora gli atti tornano alla Procura che dovrà fare le sue valutazioni
Discussa ieri la super perizia, ora gli atti tornano alla Procura che dovrà fare le sue valutazioni
Un centinaio di persone tutte con l’immagine di Simona impressa sulla maglietta. E tantissimi palloncini bianchi. Per Simona Casciano, per ricordare la neo mamma morta tre giorni dopo il parto, e chiedere che il destino giudiziario di questo dramma si delinei in un’aula di Tribunale e non nello studio di un perito. La marcia silenziosa aveva avuto luogo a metà giugno, una settimana prima dell’udienza in cui si sarebbe dovuta discutere la super perizia. Partita da piazza don Soria era arrivata davanti al Tribunale alessandrino, passando per quei luoghi cari alla neo mamma. L’udienza del 19 giugno era slittata perché mancava il risultato di alcuni esami. Il perito nominato dal Gip ha esposto ieri la sua tesi, risultata essere in linea con quella del medico legale nominato dal pubblico ministero: non sarebbero state evidenziate responsabilità mediche. Il medico legale nominato da Stefano Moltrasio ha poi risposte alle numerose domante mantenendosi sulle conclusioni già depositate. La causa della morte di Simona Casciano è da attribuire a un’embolia. Secondo la perizia non c’erano delle evidenze che conducessero a disporre cure antitrombosi. Gli atti ora tornano alla Procura che dovrà fare le sue valutazioni. Il sostituto procuratore, che aveva aperto l’inchiesta indagando oltre una decina di persone, aveva chiesto l’archiviazione. Richiesta cui si erano opposti i famigliari della donna. Il Gip aveva quindi disposto una super perizia.