Sessant’anni fa la serie A: una città in delirio
Con il Brescia 2-1. Tinazzi ricordava: "Ci siamo ritrovati sul balcone del Comune, portati in trionfo"
Con il Brescia 2-1. Tinazzi ricordava: "Ci siamo ritrovati sul balcone del Comune, portati in trionfo"
Chi l’ha detto che l’Alessandria non sa vincere gli spareggi. Li sa vincere, eccome. Sessant’anni fa, 23 giugno 1957, 2-1 al Brescia dopo 120 minuti e nove anni di attesa. E Vittorio Pozzo, ct della nazionale campione del mondo nel 1934 e nel 1938, saluta i Grigi con un ‘Bentornata Alessandria’. Era domenica, afosa: niente sole, ma caldissima. Alessandria – Brescia non è certo un epilogo casuale, dopo una prima stagione di rodaggio , il presidente, l’ingener Silvio Sacco, è stato chiaro, “missione serie A”. La promozione diretta è del Verona, Grigi e Rondinelle chiudono alla pari e il 23 giugno si contendono il secondo posto. Allora non c’era ancora l’abitudine delle trasferte in pullman e sono moltissime le auto verso Milano. Il Piccolo racconta che “numerose ditte alessandrine, tra le quali Borsalino, Lancav, Melchionni, Sila, Cicrcolo Alessandria e Dopolavoro Ferroviario, ma anche alcune agenzie di viaggio, allestiscono autopullman”. Che partono anche da da Valenza, Tortona, Acqui, San Salvatore, Spinetta, Sa Giuliano, Castellazzo e Valle San Bartolomeo. Per chi viaggia in auto, al mattino del 23, in piazza Garibaldi c’è chi le decora scrivendo, o dipingemdo, ‘Forza Grigi’. San Siro pieno in ogni ordine di posti, non ci sono ancora gli striscioni, ma cartelli per incitare squadre e giocatori. Alle 17 il fischio d’inizio di una partita che, raccontano le cronache, “rasenta i limiti della drammaticità e mette a dura prova la resistenza fisica dei giocatori e la loro padronanza di nervi”. Tre minuti e i Grigi sono in vantaggio, con Tinazzi, una ‘cannonata’ di destro. Il Brescia spende molto per recuperare, all’Alessandria non riesce il colpo del ko e l’atteggiamento di copertura, più prudente, non paga, perché a 9′ dalla fine, Nova pareggia. Supplementari: al 5′ del primo tempo la svolta, Raimondi indugia, Manentu gli ruba palla e lancia Castaldo, scatto del trottolino napoletano, rasoterra secco dal limite e gol. Poi Stefani, con il petto, nega il 2-2 a Fattori. L’Alessandria è in serie A, invasione di campo, il presidente Sacco piange e da San Siro inizia la marcia trionfale verso Alessandria: c’è festa ovunque, il Municipio illuminato e imbandierato, fra la folla anche i grandi campioni della scuola alessandrina, Baloncieri, Ferrari, Carcano, Avalle, Gandini, Ticozzelli, Brezzi. “Ci siamo ritrovati sul balcone di Palazzo Rosso – raccontava Tinazzi – quasi senza toccare terra”.