“Negli spogliatoi soddisfazione, ma nessuna euforia”. Testa già alla finale
“Abbiamo fatto ancora niente. Solo abbiamo vinto una partita che ci permette adesso di giocare la gara che ci può portare al traguardo. Perché il nostro obiettivo non è disputare la finale. Noi puntiamo ad altro, e non credo che serva ripeterlo, perché lo sappiamo tutti molto bene”. Pasquale Sensibile è in ritiro con la squadra. “Ormai dai sei settimane vivo con questi ragazzi almeno 18 ore al giorno e ho imparato a conoscerli e ad apprezzarli ancora di più di quanto non fosse prima di arrivare ad Alessandria”. La semifinale con la Reggiana non sarà stata spettacolare, ma è stata di una intensità enorme, ha trascinato i mille sugli spalti che domani saranno molti di più, almeno il triplo. E ha consegnato a tutti, anche al Parma prossimo avversario la certezza che i Grigi sono cresciuti, che hanno acquisito la mentalità da playoff, la testa da battaglia, sono forti mentalmente e questo si nota soprattutto nel gioco senza palla. C’è una sensazione di autorità, che parte dal campo e arriva agli spalti ed è anche uno degli elementi che hanno contribuito a riavvicinare la gente alla squadra. E che fa perdonare anche qualche giocata meno appariscente. “Arrivati a questo punto della stagione, non serve tanto fare gli esteti. Conta altro, conta l’approccio, conta come si gestiscono, anche con la testa, le situazioni più difficili. Dobbiamo riconoscere – aggiunge il ds dell’Alessandria – che alla finale sono arrivate le due formazioni che hanno giocato forse meno bene le due semifinali, il Parma ancora meno, perché il Pordenone lo ha fatto di più, l’Alessandria in maniera diversa, ma anche perché la Reggiana ha mostrato una eccellente organizzazione. In questo momento della stagione, lo ribadisco, l’uso della parola ‘estetica’ non dico che sia fuori luogo, ma è almeno marginale rispetto alla sostanza e al risultato. Soprattutto alla capacità di sfruttare al meglio gli episodi: in quei casi più che belli conta essere concreti”