Il Cartero mette due firme, l’Alessandria è in finale
Vendetta è fatta, 42 anni dopo: anche questa volta è 2-1, ma in finale vanno i Grigi
Vendetta è fatta, 42 anni dopo: anche questa volta è 2-1, ma in finale vanno i Grigi
Alessandria – Reggiana 2-1
Alessandria (4-4-2): Vannucchi; Celjak, Gozzi, Sosa, Manfrin; Marras, Cazzola, Branca, Nicco (47’st Barlocco); Gonzalez (45’st Mezavilla), Bocalon (18’st Fischnaller). A disp.: La Gorga, Piana, Rosso, Iocolano, Piccolo, Gjura, Nava, Evacuo. All.: Pillon
Reggiana (4-3-1-2): Narduzzo; Ghiringhelli (40’st Pedrelli), Spanò, Trevisan, Panizzi; Bovo, (24’st Guidone) Genevier, Sbaffo; Carlini; Cesarini, Marchi (30’st Maltese).A disp.: Perilli, Riverola, Mecca, Lombardo, Contessa, Errera. All.: Menichini
Arbitro: Piscopo di Imperia
Assistenti: Vecchi e Scatragli, quarto ufficiale Perotti
Reti: pt 5′ Gonzalez, st 20′ Gonzalez, 33′ Guidone
Note: serata molto caldo, terreno in buone condizioni. Spettatori: 4000 circa Espulso Sbaffo a fine gara per doppia ammonizione Ammoniti: Cesarini, Bocalon, Cazzola per gioco falloso, Sbaffo per proteste. Angoli: 10-4 per la Reggiana Recupero: pt 1′, st
Vendetta è fatta. 42 anni dopo San Siro. Una lunga attesa, la vittoria che vale per chi quel giorno ha pianto, perché chi ha aspettato, per chi non c’è più, ed era a Milano quel 26 giugno. Per chi in questi campionati di tante sofferenze e poche gioie, è rimasto al suo posto, a vivere per i Grigi e con i Grigi. Si resta a Firenze per completare la storia: abbracciamoci, tutti, perché a spingere l’Alessandria alla finale sono stati i mille al Franchi e le migliaia a casa. Sabato sarà Alessandria – Parma, altra battaglia epica: adesso manca solo un passo, per dire che il cielo, di Firenze, dell’Italia, ha il colore più bello del mondo. Il Grigio
LE SQUADRE
Pillon cambia solo un giocatore rispetto a gara2 con il Lecce: Cazzola che riprende il suo posto di regista del centrocampo e Mezavilla torna in panchina. Dove non c’è Sestu, che questa mattina si è svegliato con la varicella. In campo sei dei sette diffidati (solo Piccolo in panchina) perché la gara da vincere è questa. Nella Reggiana Contessa è solo in panchina e al suo posto, a sinistra, basso, c’è Panizzi. E il 4-3-1-2 spesso diventa un 4-5-1, con Carlini che giova, o almeno prova a farlo, tra le linee.
LA PARTITA
La gara che vale la finale si approcci a come fa l’Alessandria. Che dopo 5′ è già in vantaggio: palla recuperata a centrocampo, Bocalon vede Gonzalez partire in posizione regolare e infilarsi tra i due centrali granata e gli serve una palla perfetta, che il Cartero usa per infilare Narduzzo.E correre sotto la Fiesole in versione Grigio Nord. Insiste l’Alessandria e al 10′ Marras sale a destra, si accentra e cerca l’angolino,ma Narduzzo blocca in presa bassa. La risposta reggiana è di Cesarini, Vannucchi in due tempi. Alla mezzora Gonzalez ha la palla del raddoppio, questa volta servita da Marras, ma la conclusione, centrale, è un metro abbondante sull’incrocio. Un minuto dopo protesta la Reggiana quando Cesarini va giù in area nel contrasto con Celjak. L’arbitro, ben piazzato, non concede il penalty e fa bene, perché l’attaccante accentua molto la caduta. Ma La Reggiana è aggressiva e conquista quattro angoli in una manciata di minuti: sugli sviluppi del quarto Cesarini , di destro, scheggia la traversa. Al 43′ il giallo a Bocalon è pesante: il capocannoniere, in caso di finale, la vedrà dalla tribuna. Pochi secondi prima dell’intervallo scatta Marras e scarica per Gonzalez: dal limite, prende la mira, ma la palla è alta di pochissimo. Primo tempo che va in archivio con un’Alessandria aggressiva e lucida fino al ‘time out’, al 27′ (due minuti e mezzo concessi per il troppo cado), poi subisce l’assalto della squadra di Menichini, orchestrato da Carlini e Genevier, che frutta angoli in serie, e c’è qualche sofferenza di troppo sulla fascia di sinistra dell’attacco granata, proprio nel duello Cesarini – Celjak, perché quando l’ex Pavia punta il difensore grigio, rischia di creare superiorità, mentre meno rischi della parte di Manfrin. Molto sacrificio e una prestazione per la squadra, anche come assistman, per Bocalon, unica ‘macchia’ un giallo evitabile, per lui molto pesante. E Cazzola gigante in mezzo.
Il secondo tempo va giocato come la prima mezzora del primo. Inizia, però, con una fiammata granata al 7′, colpo di testa di Marchi, parato. All’11’ punizione dal limite di Genevier: da brividi, ma sull’esterno della rete. Al 17′ finisce il campionato di Bocalon perché Pillon gioca la carta Fischnaller. Ma quattro minuti dopo l’Alessandria completa la vendetta. Ed è ancora lui, il Cartero, a mettere la firma: 21′, rilancio di Celjak, va a vuoto Spanò, uccellato dall’argentino, che infila ancora Narduzzo. Fatta? No, sarebbe troppo facile: al 33′ la palla resta lì, a pochi metri dalla linea di porta e Guidone, entrato da pochi minuti, la indirizza in rete. Battaglia enorme, recupero infinito , una occasione per Barlocco e Mezavilla. Poi l’esplosione: si va in finale. Finestra spalancata sulla B