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La storia
Profughi nel vagone trappola, senza acqua e cotti dal caldo
Sono le 13.30 di un giorno di calura inconsueta per un maggio qualunque. Un ferroviere sente colpi vigorosi. Arrivano da un vagone di un treno merci. Si avvicina. Ci sono quattro persone che parlano, anzi urlano. Chiedono aiuto, lo fanno in inglese. Sono disidratati, vogliono solo bere.
Il dramma dei profughi non è questione lontana. S’avverte anche qui, nel placido scalo della stazione di Alessandria dove sosta un merci proveniente dalla Serbia e diretto a Villanova d’Asti. Trasporta pezzi per la Fiat. Stavolta è una trappola per quattro disperati, di cui due minorenni. Ora sono tutti in salvo.
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