L’ultima volta nei parterre: tifo, passione e ironia
Domenica, con il Lecce, l'ultima gara in un settore che solo il Moccagatta ha
Domenica, con il Lecce, l'ultima gara in un settore che solo il Moccagatta ha
Dici ‘parterre’ fuori da Alessandria, e l’interlocutore, che non frequenta il Moccagatta, strabuzza gli occhi e guarda stranito. Ma che settore è? Perché la curva c’è ovunque, Nord o Sud, il rettilineo anche, magari etichettato come gradinata – o ‘distinti’, e anche questo è molto alessandrino. E c’è la tribuna, laterale o centrale, anche vip. Ma ‘parterre’ è solo nostro. ‘I parterre’, un privilegio tutto mandrogno, tutto per gente da Moccagatta. Che, da lunedì, passerà dalla cronaca alla storia. Perché contro il Lecce, domenica, sarà l’ultima volta: dal giorno dopo incominceranno i lavori di ristrutturazione del Moccagatta, molti settori saranno rimodellati, ma uno sparirà, e poterà con sé quell’atmosfera speciale, quel modo unico di vivere la gara, quei tifosi che solo lì si sentivano a casa. Ma perché – potrà obiettare chi al Moccagatta non è mai stato o ha avuto sparute e asettiche frequentazioni – tanto attaccamento ad una zona dello stadio in cui certo il campo non si vede benissimo, tra reti e panchine? Ve lo possono raccontare i moltissimi che, da lunedì, saranno ‘orfani’: nessuno più di loro vicino ai giocatori, mentre salgono dalla scaletta degli spogliatoi, e mentre scendono, nessuno più a contatto con le panchine, quella di casa e quella avversaria. Nessuno a portata di dialogo con gli assistenti. Un rapporto di vicinanza prezioso e unico, perché anche uno sguardo, pochi istanti prima del fischio d’inizio, può aiutare a capire che partita sarà. Sul Piccolo in edicola l’articolo completo dedicato ai parterre