Ilva, nessun lavoratore rischia il posto: sciopero rinviato
“Nessun lavoratore dell’Ilva sarà licenziato e/o lasciato privo di protezione”: lo affermano fonti ritenute molto vicine al ministero dello Sviluppo economico e l’indiscrezione sta contribuendo ad allentare la tensione tra i 14.200 dipendenti dell’azienda siderurgica sparsi in tutta Italia, rimasti sconcertati dalla notizia annunciata ieri dal ministro Carlo Calenda, secondo la quale la migliore delle due offerte avanzate per acquisire l’Ilva, quella presentata da AminvestCo (ArcelorMittal, Marcegaglia e Intesa San Paolo), prevede 4.800 esuberi e l’altra, quella di AcciaItalia (Jindal, Cassa depositi e prestiti, Arvedi e Delfin), addirittura 6.400.
In attesa dell’incontro di domani a Roma, dopo la burrascosa interruzione della riunione di ieri, le voci si susseguono a getto continuo. Pochi minuti fa le agenzie hanno rilanciato quella attribuita a persone assai vicine al ministero, secondo la quale “tutti i lavoratori non assunti dall’acquirente rimarranno in capo all’amministrazione straordinaria per la durata del programma e potranno essere impiegati nelle attività di decontaminazione eseguite dalla procedura”. La stessa fonte precisa anche che i numeri dei tagli previsti nell’offerta presentata da Am Investco sono “suscettibili di miglioramento, per espressa dichiarazione di disponibilità dell’offerente”.
A Roma c’è anche il componente della Rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento Ilva di Novi Ligure, Moreno Vacchina, che non si lascia coinvolgere dall’ottimismo: “Bisogna attendere cosa ci diranno domani al Mise. Le voci lasciano il tempo che trovano. La proposta di 4.800 esuberi è assurda, addirittura provocatoria e non lascia spazio a trattative sindacali”.
Domani, in concomitanza dell’incontro tra il ministro Calenda, il vice Teresa Bellanova, i commissari straordinari dell’azienda Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carubba con i sindacalisti di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, i lavoratori dell’Ilva di Taranto effettueranno quattro ore di sciopero.
Quelli dello stabilimento di Novi Ligure lavoreranno invece regolarmente per verificare se, come è trapelato, quel numero enorme di esuberi è trattabile, ma è già pronta la dichiarazione di sciopero per lunedì, giorno in cui è prevista una manifestazione a Genova.