Con la sclerosi si può vivere, ecco come
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Con la sclerosi si può vivere, ecco come

Il convegno di oggi dell'Aism, le parole del neurologo Maurizio Melato, la ricerca e i farmaci innovativi: per i pazienti sta cambiando l'aspettativa di vita, mentre Alessandria continua a registrare una media di malati più alta di quella nazionale

Il convegno di oggi dell'Aism, le parole del neurologo Maurizio Melato, la ricerca e i farmaci innovativi: per i pazienti sta cambiando l'aspettativa di vita, mentre Alessandria continua a registrare una media di malati più alta di quella nazionale

SANITÀ – Una ventina di anni fa la diagnosi di sclerosi multipla rappresentava una sentenza senza appello. Oggi, grazie alla ricerca e ai farmaci che consentono una terapia mirata per il controllo della malattia, sono pochi i pazienti che nell’arco di un breve periodo finiscono su una sedia a rotelle. Anzi con la diagnosi precoce e la medicina personalizzata il rallentamento del processo degenerativo e la stabilizzazione dei pazienti sono una realtà in molti casi. All’ospedale di Alessandria opera il Centro per la sclerosi multipla dove sono seguiti circa trecento pazienti e sono 160 quelli che si sottopongono regolarmente alle terapie. La settimana che va da oggi al 4 giugno vede l’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) di Alessandria impegnata in un momento di sensibilizzazione sulla malattia che rientra in una campagna nazionale. Nell’ambito di questa iniziativa l’Aism in collaborazione con l’azienda ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo e con il supporto del Csvaa, oggi organizza, dalle 9, l’incontro ‘Informazione e confronto’ nel salone dell’ospedale, in via Venezia 16 (qui il programma dettagliato e i relatori).

“Quella della sclerosi è una patologia in aumento, colpisce mediamente persone dai 20 ai 40 anni (più donne che uomini) e ha una incidenza media di quattro nuovi casi all’anno ogni centomila abitanti. La media dei malati oscilla fra i 40 e i 70 ogni centomila abitanti, con Alessandria che deve fare i conti con una media più elevata di quella nazionale”. Maurizio Melato (foto), neurologo, lavora nel reparto diretto da Luigi Ruiz ed è a lui che fa capo l’ambulatorio clinico specialistico per la sclerosi multipla, una struttura che rientra nella rete nazionale dei centri che si occupano della patologia. È grazie al costante scambio di informazioni, confronti sulla ricerca, verifiche sugli esiti delle terapie che oggi in Italia un malato può contare su una assistenza che in passato non esisteva. Un ruolo decisivo lo hanno i farmaci (il costo medio di una terapia si attesta sui mille euro al mese) che modulano e rallentano la progressione. Ma qual è la causa della sclerosi? “Ancora oggi è sconosciuta tuttavia le evidenze scientifiche indicano che la malattia origina da una combinazione di fattori ambientali e fattori genetici, La sclerosi multipla è autoimmune e appartiene al gruppo delle malattie multifattoriali, patologie complesse la cui natura è legata a questa doppia componente. Complessa e imprevedibile, la sclerosi non riduce però l’aspettativa di vita”.

Il centro alessandrino, riferimento per un’area vasta e con pazienti che provengono da fuori provincia e anche fuori regione, ha sviluppato competenze avanzate come dimostrano interventi particolarmente complessi come il caso di in trapianto di midollo in un paziente affetto da sclerosi, eseguito in collaborazione con i professionisti del centro specializzato genovese. “Ogni paziente è una storia a sé, per questo motivo la terapia va condivisa passo dopo passo non solo dal punto di vista clinico, ma anche personale perché è cronica, ma non preclude scelte di vita importanti come una gravidanza” sottolinea Melato.

La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante che causa lesioni a carico del sistema nervoso centrale. Alla base c’è una reazione del sistema immunitario che determina un attacco contro la mielina, scatenando un processo infiammatorio che colpisce aree circoscritte del sistema nervoso centrale e provoca la distruzione della mielina e delle cellule specializzate, gli oligodendrociti, che la producono. Le aree di perdita di mielina possono essere disseminate ovunque negli emisferi cerebrali, in particolare colpendo i nervi ottici, il cervelletto e il midollo spinale. La malattia è più diffusa nelle zone lontane dall’Equatore a clima temperato, in particolare Nord Europa, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia del Sud. La prevalenza della malattia al contrario sembra avere una progressiva riduzione con l’avvicinarsi all’Equatore.

Un ruolo parallelo importante è svolto dall’Aism, associazione che opera dal 1968 su tutto il territorio italiano e dal 1998 è affiancata da Fism, Fondazione italiana sclerosi multipla, istituita per continuare a promuovere e finanziare la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla. La sezione provinciale alessandrina, presieduta da Anna Tonelli, è in via Guasco 47, telefono 0131-232669; mail: aismalessandria@aism.it. È presente con un Infopoint nel centro clinico dell’ospedale. 

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